Lo studio sistematico delle verità teologiche all’interno di una struttura che possa servire direttamente e immediatamente a preparare e promuovere la predicazione delle verità della rivelazione al popolo cristiano (A. de Villalmonte). Il movimento moderno per una teologia kerigmatica cerca di orientare la teologia scientifica alla vita e all’apostolato cristiani, e quindi a realizzare un’interazione tra teologia e azione apostolica.
La teologia kerigmatica può significare qualsiasi affermazione organica della verità cristiana che includa nel suo ambito gli obiettivi dell’attività pastorale della Chiesa. Comprende quei sistemi teologici che, pur rappresentando principalmente una posizione scientifica, contengono le sue caratteristiche metodologiche, ad esempio, l’organizzazione cristocentrica di M. Scheeben, M. d’Herbigny ed É. Mersch e la problematica esistenziale di K. Rahner. Nel suo senso più stretto, il termine si applica a una strutturazione sistematica dei dati rivelati come la “buona novella” della salvezza in Cristo. L’organizzazione del contenuto dottrinale e teologico segue da vicino la presentazione della storia della salvezza data da Dio nella Sacra Scrittura, collocando ogni dichiarazione dottrinale e comandamento religioso o morale nel quadro dell’azione salvifica di Dio.
La preoccupazione della teologia cherigmatica è principalmente pedagogica. Questa pedagogia è storico, avanzando attraverso i momenti di salvezza da Abramo a Gesù Cristo e all’interno del Nuovo Testamento attraverso l’approfondimento della rivelazione di Dio e della Sua opera nella Persona e nell’opera di Gesù Cristo. È Cristocentrico, esporre lo scopo e il piano provvidenziali di Dio per preparare e manifestare Gesù Cristo. È ragionevole, poiché impiega una sua presentazione sistematica con un’illuminazione progressiva e concentrica di questo mistero in temi fondamentali: la promessa, l’alleanza, la fedeltà di Dio; La sua santità, la sua giustizia e amore, la sua saggezza; e, infine, Gesù Cristo, Figlio di Dio e figlio dell’uomo, Verbo di vita, e capo di una nuova umanità, fondatore e consumatore, insieme allo Spirito Santo, del regno definitivo di Dio.
Poiché una teologia kerigmatica esiste per nutrire una predicazione missionaria, è una teologia di valore. Il contenuto di valore di una verità dottrinale controlla la strutturazione concettuale della sintesi teologica, in modo che il valore dominante sia percepibile in tutto il corpus totale della verità cristiana, e in ogni parte del corpus, in particolare attraverso un’organizzazione tematica, ad esempio, così com’è sfumato nella Sacra Scrittura nei temi principali dell’alleanza, della parola, ecc. L’affermazione e la disposizione delle molte verità particolari rivelano e rafforzano il valore dominante.
La preoccupazione per il valore si traduce in una sintesi che è concreta piuttosto che astratta, situata storicamente piuttosto che organizzata scientificamente e speculativamente. La storia della salvezza fornisce il principio di sintesi, rivelando e preservando il valore intrinseco. Mettendo in relazione la verità cristiana con un incontro personale con Cristo nella Scrittura e nella liturgia, espresso in una vita di culto e servizio, c’è sia un’esperienza che un rafforzamento del valore significativo dell’annuncio cristiano.
Il simbolismo è usato per trasmettere valore e la relazione valore-simbolo spiega la posizione centrale dell’uomo Gesù Cristo e la sua storia in una sintesi kerigmatica. La relazione evidenzia anche la richiesta di una teologia e di una catechesi adattabili alle esigenze psicologiche e culturali dell’individuo.
Un primo tentativo di stabilire una teologia indipendente dalla teologia scolastica ha incontrato una forte disapprovazione, principalmente a causa della sua intrinseca ambiguità, imprecisione e portata intellettuale limitata. La posizione intermedia espressa principalmente da J. Jungmann e K. Rahner ha trovato un’accettazione generale: (1) gli obiettivi della teologia e della predicazione sono diversi; (2) ogni teologia cristiana completa è kerygmatica; (3) è necessaria la precisione tecnica e scolastica della teologia scientifica; (4) questo deve essere completato da una sintesi cherigmatica.
Vedi anche: cristocentrismo; kerygma; storia della salvezza (heilsgeschichte); simbolo in rivelazione; teologia.
Bibliografia: K. Rahner, Lessico di teologia e chiesa, (Friburgo 1957–66) 6: 126. ge carter, La sfida moderna all’educazione religiosa, ed. wj reedy (New York 1961). j. hofinger, L’arte di insegnare la dottrina cristiana (2a ed. Notre Dame, Ind. 1962). e giovane, La buona notizia di ieri e di oggi, ed., abr. e tr. wa huesman (New York 1962); Trasmettere la fede, rev. e tr. an fuerst (New York 1959). un. de villalmonte, Teologia cherigmatica (Barcellona 1962).
[e. f. malone]