La “Chiesetta” era uno scisma sorto in Francia e nei territori controllati dalla Francia in Belgio a causa dell’opposizione al concordato del 1801 e ai relativi articoli organici. In conformità con l’articolo tre di questo concordato, Pio VII ha emesso il breve Multa completa (15 agosto 1801) richiedendo le dimissioni dell’intera gerarchia nei territori francesi in modo che le nuove nomine potessero essere fatte a tutte le sedi. L’obbedienza a questo esercizio senza precedenti dell’autorità papale era particolarmente difficile per i chierici intrisi di gallicanesimo. Nel giugno 1802 Joseph Fouché, ministro della polizia francese, chiese che vescovi e sacerdoti giurassero la loro adesione al concordato e riconoscessero i vescovi di nuova nomina. A Londra (6 aprile 1803) 36 vescovi che si erano rifiutati di dimettersi dalle loro sedi, uniti da altri due che si erano precedentemente sottomessi, sostenevano di mantenere la giurisdizione sulle loro diocesi da soli. Alla fine tutti si sottomisero, ma due di loro rimandarono la loro sottomissione di diversi anni, durante i quali incoraggiarono sacerdoti e laici a seguire il loro esempio. Molti sacerdoti erano più pronti a farlo perché anche loro erano stati rimossi dall’incarico. Il vescovo de Coucy, già di La Rochelle, si sottomise nel 1817 e divenne arcivescovo di Reims. Il vescovo de Thémines, già di Blois, fu la figura principale all’origine dello scisma. I suoi seguaci sostenevano che in virtù dei poteri straordinari conferiti ai vescovi durante la Rivoluzione francese e mai ritirati, De Thémines conservava una giurisdizione che non aveva limitazioni territoriali. Alla fine De Thémines interruppe i rapporti con la Petite Église di Lione, incline giansenisticamente. Poco prima della sua morte (1829) in esilio a Bruxelles, si sottomise al papa e ricevette gli Ultimi Riti. Nel 1850 le comunità avevano perso tutti i loro sacerdoti. Lo scisma diminuì di membri, ma tre gruppi esistevano ancora senza sacerdoti. Nel 1955 la Petite Église di Lione contava circa 400 membri; la Petite Église nella regione della Vandea altri 3,500; e gli Stevenisti, dal nome del canonico Corneille Stevens († 1828), in Belgio circa 400, si concentrarono intorno a Leerbeeck e specialmente nel piccolo villaggio di Hal. Sebbene queste Petites Église fossero indipendenti l’una dall’altra, mantennero tutte pratiche religiose simili. Pio XII, così come i suoi predecessori, cercarono ripetutamente il ricongiungimento con questi gruppi e facilitarono la via del ritorno non richiedendo ai singoli di fare un’abiura formale delle credenze scismatiche.
Bibliografia: c. Latreille, L’opposizione religiosa al Concordato dal 1792 al 1803 (Parigi 1910); Dopo il Concordato: l’opposizione dal 1803 ai giorni nostri (Parigi 1910); La piccola chiesa di Lione (Lione 1911). e. mangenot, Dizionario di teologia cattolica, ed. a. vacant et al., (Parigi 1903–50) 1.2: 1372–78. r. di chauvigny, Resistenza al Concordato del 1801 (Parigi 1921). cg van riel, Rivista ecclesiastica internazionale 28 (1938) 30–43, 65–77, 141–155. e. torfs, Stevenismo nel sud-ovest del Brabante (Enghien 1955). vs. de clercq, Dizionario di diritto canonico, ed. r. naz (Parigi 1935–65) 6: 1438–47.
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