Amelander (anche amlander), menahem mann ben solomon ha-levi

Amelander (anche Amlander ), MENAHEM MAN BEN SALOMON HA-LEVI (1698–1767?), Grammatico, editore, traduttore e storico ebraico. Era nato ad Amsterdam, è andato a una yeshivah a Praga, ed era uno studente di Moses * Frankfurter, un Dayyan ed editore ad Amsterdam, il cui Mikra’ot Gedolot edizione della Bibbia (1724–27) ha revisionato. Insieme a suo cognato, Eliezer Zussman Roedelsheim, pubblicò una traduzione in yiddish della Bibbia, insieme al testo ebraico e un commentario biblico in yiddish dal titolo Maggishei Minḥah (Amsterdam, 1725-29). Ha anche curato il file Midrash Tanḥuma (ibid., 1733), insieme a un commento costituito principalmente da glosse lessicografiche, e pubblicò un’edizione della Bibbia con le sue note, altri commenti e allegate ad essa Sefer ha-Ḥinnukh (ibid., 1767). Il suo commento Lada’at Ḥokhmah è stato aggiunto a Elia de Vidas ‘ Reshit Ḥokhmah (ibid., 1737). L’opera più importante di Amelander, She’erit Yisrael, è un’aggiunta alla traduzione yiddish di *Josippon. È scritto in yiddish e continua il racconto storico di quest’ultimo con una breve storia degli ebrei dalla distruzione del Secondo Tempio all’anno 1743. Nella sua prima edizione (ibid., 1743) la traduzione in yiddish di Josippon è chiamato Keter Kehunnah e She’erit Yisrael ha anche diritto Keter Malkhut. Un terzo volume, un’edizione yiddish di Tam e Yasar, è stato pianificato come Keter Torah. Amelander ha utilizzato fonti sia ebraiche che cristiane per presentare una storia mondiale dell’ebraismo, intrecciata con sviluppi politici più ampi. Era pensato per il pubblico ashkenazita più ampio e quindi scritto in yiddish. She’erit Yisrael ebbe molto successo e si imbatté in almeno 12 edizioni in yiddish, 16 in ebraico (la prima a Lemberg, 1804) e una in olandese (1855). Spesso le edizioni venivano aggiornate alla data di ripubblicazione. Ad esempio, l’edizione di Amsterdam del 1771 riporta la storia all’anno 1770; l’editore Kosman ben Josef Baruch ha scritto qui l’aggiunta. Diverse cronache successive furono scritte per continuare quella di Amelander magnum opus. I successori di Amsterdam scrissero anche in yiddish: Avraham Haim Braatbard sulla storia olandese ed ebraica nel periodo 1740–52 e Zalman ben Moses Prinz sull’impatto del colpo di stato patriottico nel quartiere ebraico di Amsterdam (1784–88). Il boemo Abraham Trebitsch di Nikolsburg trattava in ebraico Korot ha-Ittim con la storia dell’Impero Asburgico dal 1740 al 1801; mentre un secondo volume inedito copre il periodo fino al 1833. La cronaca Lezikorn (1795–1812) di Bendit ben Ayzek Wing fu l’ultimo sfogo della storiografia yiddish nei Paesi Bassi.

bibliografia:

H. Hominer (ed. E tr.), Sefer She’erit Yisrael ha-Shalem (1964), 17-28 (introd.). Inserisci. bibliografia: L. Fuks, in: Rivista di filologia tedesca, 100 (1981), 170-86; L. Fuks e R. Fuks-Mansfeld, in: Rosenthalian Studies, 15 (1981), 1, 9-19.

[Ignacy Yizhak Schiper /

Bart Wallet (2a ed.)]