La Scrittura mostra chiaramente che la Chiesa deve apparire visibilmente nel mondo. Eppure i cattolici ei loro fratelli separati sono divisi sul modo preciso in cui la visibilità della Chiesa è correlata alla sua essenza, nonché sulla natura precisa degli elementi che necessariamente appartengono al lato visibile della Chiesa. Per comprendere l’abisso che separa i due punti di vista è necessario indagare l’estensione della visibilità della Chiesa, il suo fondamento ultimo e la sua perfezione finale.
“La Chiesa è visibile perché è un Corpo” (H. Denzinger, manuale dei simboli 3300). Questa affermazione di Papa Leone XIII riflette le designazioni scritturali della Chiesa come “corpo di Cristo” (1 Cor 12.27; Ef 4.12), il “popolo di Dio” (Eb 4.9; 1 Pt 2.10), la “casa di Dio “(Eb 10.21; cf. 1 Pt 4.17), la” città del Dio vivente “(Eb 12.22; cf. Rv 3.12). Riflette anche la costante menzione nella m di Chiese locali visibilmente determinabili, chiese a cui San Paolo scrisse le sue varie lettere.
Tuttavia, non è l’esistenza, ma la natura precisa di questa visibilità che divide cattolico e protestante. Per la maggior parte dei protestanti la Chiesa è essenzialmente invisibile. I suoi elementi visibili sono necessari per la presenza e la diffusione della Chiesa invisibile ma non sono da identificarsi completamente con essa. Gli elementi visibili non sono così uniti agli elementi invisibili che insieme costituiscono ma una Chiesa in un modo analogo al modo in cui l’anima invisibile e il corpo visibile costituiscono un unico uomo.
Nella concezione cattolica, tuttavia, la visibilità appartiene all’essenza stessa della Chiesa. Nella Chiesa Cristo opera attraverso lo Spirito (vedi anima della chiesa) per unire i membri in un’unione invisibile attraverso il possesso di virtù e doni soprannaturali comuni. Ma allo stesso tempo la Chiesa ha anche un lato visibile istituito da Cristo. Nella sua autorità di insegnamento e autorità di governo, nel suo discernibile ufficio sacerdotale e ministero sacramentale, in tutto il Corpo dei suoi membri che è identificato dal battesimo e dall’accettazione di una fede comune e di un’autorità di governo comune, Cristo opera anche mediante lo Spirito Santo. E l’intero organismo – sia nei suoi aspetti invisibili che visibili – costituisce una sola Chiesa. Pertanto, la visibilità è una componente essenziale del mistero della Chiesa, e la professione di fede nella Chiesa fatta nei Credo è una professione di fede nella Chiesa nella sua estensione totale, visibile e invisibile.
Il terreno ultimo per la compenetrazione del visibile e dell’invisibile, del divino e dell’umano, nella Chiesa è il piano divino di salvezza che culmina in Cristo. Per tutto il periodo OT il Dio invisibile portò avanti il Suo scopo salvifico attraverso uomini visibili. In Cristo (vedi gesù cristo, articoli su) questo processo raggiunse il suo culmine; in Lui il divino divenne così immerso nell’umano e nel visibile che gli atti di Colui che camminava sulla terra in forma visibile divennero causa della salvezza eterna universale (vedi incarnazione). È quest’opera salvifica che è continuata nella Chiesa da un’unione del potere divino e degli elementi umani visibili che è analoga all’unione del divino e dell’uomo in Cristo.
Ciò non significa che l’elemento visibile nella Chiesa sia ora perfetto come lo è l’elemento umano in Cristo. Solo l’ultimo giorno (vedi parusia), quando tutta la creazione sarà completamente sottoposta al dominio dello Spirito e sarà stabilito il regno definitivo di Dio sulle cose invisibili e visibili, solo allora l’elemento visibile nella Chiesa sarà perfetto. Fino ad allora l’aspetto visibile della Chiesa rimarrà una miscela di imperfetto e perfetto: imperfetto nei giudizi prudenziali dei suoi dirigenti, nella vita di tutti i suoi membri; perfetto (almeno in senso limitato) nell’efficacia dei suoi Sacramenti, nell’infallibilità del suo ministero. Attraverso questi ultimi elementi perfetti la Chiesa indica e anticipa la perfezione degli ultimi giorni.
Vedi anche: miracolo, morale (la chiesa); segni della chiesa; corpo mistico di cristo; chiesa, articoli su.
Bibliografia: j. b. walz, La visibilità della chiesa (Würzburg 1924). e. dublanchy, Dictionnaire de théologie catholique, ed. a. vacante et al. (Parigi 1903–50) 4.2: 2138–45, Tabelle generali 1: 1115–16. vs. rivista, La Chiesa del Verbo Incarnato, 2 v. (2d ed. Bruges 1954–62) v. 2. bc maggiordomo, L’idea della Chiesa (Baltimora 1962). m. schmaus, Dogmatica cattolica, 5 v. In 8 (5a ed. Monaco 1953–59; 6a ed. 1960) 3.1: 391–409, con bibliografia completa.
[p. f. chirico]