Strambi, vincenzo maria, st.

Vescovo, predicatore; b. Civitavecchia, Italia, 1 gennaio 1745; d. Roma, 1 gennaio 1824. Al seminario di Bagnoregio, divenne rettore ancora diacono, e fu ordinato sacerdote nel 1767. Entrò negli passionisti (1768) e divenne uno dei principali oratori da pulpito d'Italia, rinomato come predicatore di missioni, e anche professore di sacra eloquenza. Nominato vescovo di Macerata e Tolentino (1801), mantenne inalterata la sua vita di preghiera, povertà e penitenza. Si dedicò particolarmente agli ammalati, agli anziani e agli orfani e promosse il ringiovanimento spirituale della sua diocesi mediante un'amministrazione capace, il buon esempio e la preoccupazione per il progresso del suo clero nella cultura e nella santità. Ha personalmente supervisionato il suo seminario, selezionato candidati, condotto esami e tenuto ritiri. La sua organizzazione di clero e laici per agire come istruttori lo ha reso un precursore del moderno movimento catechistico. Invece di prestare il giuramento di fedeltà richiesto da Napoleone I ma disapprovato da Pio VII, subì l'esilio e la prigionia a Novara e Milano (1808-14). Nel 1823 Leone XII gli concesse di dimettersi dalla sua sede, ma lo portò a Roma come suo consigliere. Durante una grave malattia del papa, Strambi ha offerto a Dio la propria vita in cambio del ritorno in salute del pontefice. Leone XII si riprese, ma Strambi morì poco dopo. Fu beatificato il 26 aprile 1925 e canonizzato l'11 giugno 1950.

Festa: 25 settembre.

Bibliografia: s. dell'addolorata, S. Vincenzo Maria Strambi (Roma 1949). un. maggiordomo, Le vite dei santi, rev. ed. h. thurston e d. attwater, 4v. (New York 1956) 3: 644–645.

[cj yuhaus]