Abate, asceta e scrittore di vita spirituale (noto anche come ‘Ιωάννης ὁ τ [simbolo omesso] ς κλίμακος e Giovanni lo Scolastico); b. 579; d. 649. I dettagli della sua vita sono sconosciuti. Il suo Scala celeste, κλ [simbolo omesso] μαξ το [simbolo omesso] παραδείσου, era uno dei manuali greci più usati della vita ascetica. La sua popolarità tra i lettori sia laici che monastici è attestata dall’esistenza di 33 manoscritti greci illustrati, più un numero innumerevole di copie senza illustrazione: un numero così elevato di manoscritti è responsabile del fatto che non esiste ancora un’edizione critica. Il lavoro è stato tradotto in latino, siriaco, arabo, armeno e slavo ecclesiastico, oltre a numerose lingue moderne.
Il Scala, scritto mentre l’autore era abate del monastero di Mt. Sinai, mostra una straordinaria intuizione psicologica, derivante dai suoi acuti poteri di osservazione e profonda conoscenza della vita spirituale. Come indica il titolo, la vita ascetica è rappresentata sotto forma di una scala che il monaco deve salire, ogni gradino della scala rappresenta una virtù che deve essere acquisita o un vizio che deve essere sradicato. Ci sono 30 gradini, che rappresentano i 30 anni della vita nascosta di Cristo, prima dell’inizio del Suo ministero pubblico. Ogni passaggio è oggetto di un capitolo in cui l’autore descrive la virtù o il vizio in questione e mostra il modo in cui deve essere acquisito o eliminato.
Dopo aver subito la disciplina come novizio, il monaco deve guadagnare una solida base su ogni passo mentre padroneggia in successione qualità come obbedienza, mitezza, castità, temperanza, povertà, umiltà e discrezione o arriva nel suo progresso ai passaggi in cui deve affrontare la malizia, la calunnia, la pigrizia, la gola, l’avarizia, la vanagloria, l’orgoglio, ecc. Mentre il monaco si affanna verso l’alto, deve combattere gli attacchi dei demoni che cercano di strapparlo dalla scala e gettarlo nell’abisso. Alla fine il monaco, se supera con successo tutte le prove, raggiunge il passo 30, intitolato Fede, Speranza e Carità, e lì riceve la corona di gloria dalla mano di Cristo.
John Climacus aveva evidentemente familiarità con le opere dei primi scrittori ascetici e, sebbene il suo trattamento e il suo punto di vista siano i suoi, il suo libro mostra somiglianze nel metodo e nella disposizione con la raccolta di detti di uomini santi conservati in una traduzione latina di un greco originale sotto il titolo Le parole degli anziani. Il Scala ebbe un’influenza diffusa e importante sugli scrittori ascetici greci successivi, in particolare sugli esicasti (vedi esicasmo), ed era popolare nei monasteri dei paesi slavi. sym eon il nuovo teologo era particolarmente debitore al suo studio per tutta la vita del Scala.
Festa: 30 marzo.
Bibliografia: Patrología Greek; ed. jp migne (Parigi 1857–66) 88: 632–1161. john climacus, Scala dell’Ascesa Divina, tr. l. moore, intro. m. heppell (New York 1959); Scala paradisi, ed. p. trevisan, 2 v. (Torino 1941). l. piccolo, Dizionario teologico Cattolico, ed. a. vacante, 15 v. (Parigi 1903–50; Tables générale 1951–) 8.1: 690–693. jr martin, Le illustrazioni della scala celeste di Giovanni Climaco (Princeton Studies in MS Illumination 5; Princeton 1954). j. chryssavgis, Ascesa al cielo: la teologia della persona umana secondo San Giovanni della Scala (Brookline, Mass. 1989). j. mack, Ascending the Heights: A Layman’s Guide to the Ladder of Divine Ascent (Ben Lomond, California 1999).
[g. downey]