Felice iii (ii), papa, st.

Pontificato: dal 13 marzo 483 al 25 febbraio o marzo 1,492. Felice, successore di Simplicio e membro dell’alto clero strettamente alleato con la classe senatoria, era figlio del sacerdote titolare di Fasciola (SS. Nereo e Achilleo). Il prefetto pretoriano Basilio, che agisce in nome del re Odoacre, sembra aver esercitato un’influenza sulla sua elezione; e Felice sembra essere il primo papa ad annunciare ufficialmente la sua elezione all’imperatore (Zeno). Appoggiato dall’arcidiacono Gelasio, adottò una ferma posizione verso il pericolo del monofisismo in Oriente. John Talaia, il patriarca ortodosso di Alessandria che fuggì quando Acacio di Costantinopoli sostenne Pietro Mongus, informò Felice degli eventi in Oriente. Felice inviò a Costantinopoli legati che chiedevano la cacciata del patriarca monofisita. Acacio fu convocato a Roma per spiegare il suo comportamento, ma invece di cedere sembra aver spergiurato se stesso, e fu data l’impressione che Roma avesse approvato l’enoticone. In un concilio romano (28 luglio 484) Felice scomunicò e depose Acacio e sospese i legati. La sentenza fu pubblicata a Costantinopoli grazie a un’audace mossa da parte dei monaci ortodossi Akoimetoi, e Acacio ordinò la rimozione del nome del papa dai dittici.

Lo scisma acacico, così inaugurato, durò 35 anni e fu la prima grave rottura tra Oriente e Occidente. Dopo la morte di Acacio (489) e l’ascesa dell’imperatore bizantino Anastasio i (491) si cercò di risolvere la lite, ma senza successo. Pur non scomunicando l’imperatore, responsabile per l’imposizione dell’enotikon, Felice gli si rivolse in una lettera di tono molto diverso dalle consuete comunicazioni di corte e lo avvertì di “apprendere cose divine da coloro che ne sono responsabili, e non desiderare di insegnare loro “. Ha affermato apertamente la superiorità della Chiesa in materia spirituale. Questa lettera era in un certo senso “la prima arma da fuoco nella lunga lotta tra papato e impero”.

Felice convocò anche un concilio lateranense (marzo 13,487) che discusse la questione della riconciliazione di laici, sacerdoti e persino vescovi che avevano acconsentito a essere ribattezzati dagli ariani di fronte alla feroce persecuzione della chiesa africana da parte dei vandali. Papa Felice fu sepolto nella basilica di San Paolo, nella cripta di famiglia, di cui non si conosce l’esatta ubicazione.

Festa: 1 marzo.

Bibliografia: Patrolgiae che esegue la serie completa; ed. un. hamman 3: 719–722, lettere. un. thiel, ed., La lettera dei romani pontefici (Braunsberg 1868) 1: 222–279. Liber pontificato, ed. l. duchesne (Parigi 1886–1958) 1: 252–254; 3:87. e. caspar, Storia del papato dall’inizio al culmine del dominio del mondo (Tubinga 1930–33) 2: 22–44, 749–752. h. leclercq, Dizionario di teologia cattolica, ed. un. vacante et al. (Parigi 1903–50) 13.1: 1211. e. Schwartz, Raccolte giornalistiche sullo scisma acaciano (1934). o. bertolini, Roma di fronte a Bisanzio e ai Longobardi (Bologna 1941) 31-39. tg jalland, La Chiesa e il Papato (Society for Promoting Christian Knowledge 1944) 315–321. w. ullmann, La crescita del governo papale nel Medioevo (2d ed. New York 1962). ru montini, Le tombe dei Papi (Roma 1957) 104. g. schwaiger, Lessico di teologia e chiesa, 3d. ed. (Friburgo 1995).

[j. chapin]