Il British Council of Churches (BCC) era un’organizzazione fondata in Inghilterra nel 1942 per la promozione dell’azione comune tra le chiese cristiane della Gran Bretagna. Ha cercato di facilitare l’azione evangelica comune tra le chiese, promuovere l’amicizia internazionale, stimolare un senso di responsabilità sociale, guidare il lavoro giovanile, assistere alla crescita della coscienza ecumenica e promuovere l’unità dei cristiani. In precedenza erano esistite varie conferenze e raggruppamenti di chiese libere, ma la BCC riuniva le chiese stabilite di Inghilterra e Scozia e le chiese non conformi. A cominciare dal tempio di William, il primo presidente, la presidenza era tenuta dall’arcivescovo di Canterbury. La BCC includeva la Chiesa d’Inghilterra; gli episcopali di Scozia, Irlanda e Galles; i presbiteriani inglesi; la Presbyterian Church of Scotland; i metodisti; i Congregazionalisti; le Chiese di Cristo; i Battisti; i quaccheri; gli Unitari; e l’Esercito della Salvezza. La Chiesa greco-ortodossa è diventata membro nel 1965. Associate al consiglio sono anche società interconfessionali come la YMCA, la YWCA, lo Student Christian Movement, il Christian Auxiliary Movement e la Conferenza delle British Missionary Societies.
I cattolici romani non facevano parte della BCC fino al 1990, quando furono formalmente ammessi. Con l’inclusione dei cattolici romani, la BCC ha cambiato il suo nome in Consiglio delle chiese per la Gran Bretagna e l’Irlandae nel 1999 hanno adottato il nome Chiese insieme in Gran Bretagna e Irlanda (CTBI). Oltre a costruire uno spirito ecumenico tra le chiese membri, il CTBI si è assunto il compito di aiutare le chiese a collaborare a progetti comuni.
Bibliografia: gka bell, ed., Documenti sull’unità dei cristiani, 3d ser., 1930–48 (New York 1948), n. 187, contiene gli articoli di fusione della BCC. lj francis e k. williams, Churches in Fellowship: Local Councils of Churches in England Today (Londra 1991).
[w. hannah / eds.]