Belais (h), abraham ben shalom (1773-1853), rabbino tunisino. Un tempo tesoriere del Bey di Tunisi, dovette lasciare il paese a seguito di inversioni di affari e si stabilì a Gerusalemme. Per un periodo è stato rabbino ad Algeri, poi, trasferendosi in Europa, è riuscito a ottenere il patrocinio di persone alte nella vita pubblica. Fu nominato dal re di Sardegna rabbino di Nizza, contro il volere della comunità, con il quale iniziò prontamente a litigare. Nel 1840 andò a Londra dove in breve tempo incontrò di nuovo difficoltà finanziarie e litigò con le autorità. Alla fine gli fu assegnato un ufficio comune minore e occasionalmente si sedette sul scommettere din. Ha pubblicato un gran numero di libri, oltre alle sue odi adulatori in onore delle teste coronate europee e di altre persone influenti. Meritano menzione: Yad Avishalom (1829), in data Oraḥ Ḥayyim; Peraḥ Shushan Beit Levi (1844), prediche con traduzione in inglese; Petaḥ ha-Bayit (1846), commento e indice alfabetico di una parte dello Shulḥan Arukh; responsa Afrot Tevel (1850); e una traduzione inglese di Ecclesiaste con il suo commento. La sua indubbia borsa di studio è stata viziata dai suoi gravi difetti di carattere. Un altro Abraham (n. Jacob) Belaish (m. Gerusalemme, c. 1828) era rabbino a Gerusalemme e scrisse una serie di opere religiose.
bibliografia:
jc (2 settembre 1853); AM Hyamson, Sefarditi d’Inghilterra (1951), 208–9, 291; D. Cazès, Note bibliografiche sulla letteratura ebraico-tunisina (1893), 20ff.; G. Levi, in: rmi, 12, no. 3–4 (1937/38), 129–62.
[David Corcos]