Arpa, abramo dall’

Arpa, abramo dall' (Abraham Levi ; c. 1542 – c. 1577), musicista italiano; il più eminente di una famiglia mantovana i cui membri erano noti per la loro abilità come musicisti, principalmente arpisti - da qui il loro nome.

Un documento del 1542 registra la partecipazione a uno spettacolo ducale di "un ebreo che suona l'arpa" e assume il ruolo del dio Pan. Questo può riferirsi ad Abramo, che appare come musicista sul libro paga del duca Guglielmo nel 1553 e di nuovo nel 1577. Tra queste due date si è messo nei guai con il duca ed è stato messo in prigione nel 1566. È anche possibile che possa essere identificato come "Abramo il musicista di Mantova" la cui presenza è registrata a Roma nel 1555. C'è anche la registrazione di un passaporto che consente la residenza a Vienna concesso ad Abramo di Mantova, un arpista che dava lezioni di musica ai figli di Ferdinando I ( M. Grunwald, Vienna (1936), p. 78). Potrebbe essere identico al banchiere mantovano Abraham Levi, le cui attività bancarie sono registrate nel 1544 e nel 1545 e che nel 1561 ottenne un monopolio di dieci anni per la macellazione rituale per la comunità ebraica mantovana. La data della morte di Abramo può essere fissata tra il 1577 (l'ultima menzione del suo nome sul libro paga del duca) e il 1587, data in cui il suo nome compare nel rosa (Ms. Kaufmann, n. 59, fol. 35, col. D) con le parole "possa la sua memoria essere benedetta".

La fama di Abramo dall'Arpa come uno degli arpisti di spicco del suo tempo è attestata dal pittore, scrittore e poeta Giovanni Paolo Lomazzo. Cita Abramo, insieme a suo padre "l'ebreo di Mantova" e al napoletano (non ebreo) Giovanni Leonardo dall'Arpa, come i tre suonatori di arpa più importanti del loro tempo. Anche il nipote di Abramo, Abramino ("piccolo Abramo"), era impiegato come musicista presso la corte ducale. Nel 1587 Abramino collaborò a uno spettacolo offerto sul lago di Mantova in occasione di un battesimo ducale. Lo stesso anno seguì il morente duca Guglielmo nel suo palazzo di Goito per consolarlo nei suoi ultimi giorni con la musica.

bibliografia:

A. d'Ancona, Origini del teatro italiano (18912), 400, 439; S. Simonsohn, Toledot ha-Yehudim be-Dukkasut Mantovah, 2 (1964), indice; C. Roth, Ebrei nel Rinascimento (1959), 283–4; Adler, in: Taẓlil, 9 (1969), 105-8.

[Israel Adler]