Vitale dei quattro

Altrimenti noto come Vidal o Vitalis de Furno, filosofo e teologo francescano; b. Bazas, vicino a Bordeaux, c. 1260; d. Avignone, 16 agosto 1327. Studiò teologia a Parigi (1285–91) sotto Jacques du Quesnoy e Raymond Rigaut, poi insegnò presso il suo ordine studio generale a Montpellier dal 1292 al 1296 ea Tolosa dal 1296 al 1307. Dal 1307 al 1312 fu ministro provinciale d’Aquitania. Creato cardinale nel 1312, fu consacrato vescovo di Albano nel 1321. Servì a vario titolo presso la corte papale di Clemente V e Giovanni XXII. Durante le controversie sorte nelle Università e nell’Ordine Francescano sulla dottrina di pietro giovanni olivi, fu nominato in commissione esaminatrice per lo studio delle proposizioni sottoposte a condanna. Papa Giovanni XXII lo incaricò di collaborare alla composizione della bolla papale contro Bonagrazia di Bergamo nella sua disputa sulla povertà di Cristo. Si è schierato con gli spirituali francescani sulla questione della povertà apostolica, incorrendo così nello sfavore del Papa. Tra le sue numerose opere c’è un commento ai quattro libri del Frasi, diversi Quodlibeta, il Speculum morale di tutte le sacre scritture del (Lione 1513), prediche e questioni controverse. Il Il principio edito erroneamente con il nome di duns scotus (Quaracchi 1910), contiene almeno 15 delle sue domande controverse. F. Delorme ha curato “Cardinal Vital du Four: otto questioni disputate sul problema della conoscenza” [Archivi di storia dottrinale e letteraria del Medioevo 2 (1927) 157–337] e Forno vitale della SRE. Carta. tre quodlibeta (Roma 1947).

Vital appartiene alla scuola francescana pre-scotistica, che ha molte dottrine in comune con matthew of aquasparta, john peckham, giles of rome e roger marston. Le sue dottrine successive mostrano l’influenza di Enrico di Gand. Ha insegnato che l’essenza degli esseri reali è identica alla loro esistenza, ammettendo solo una distinzione intenzionale nell’individuo. L’esistenza è l’essenza stessa in relazione alla sua causa efficiente. L’esistenza reale è il principio di individuazione. Di particolare interesse è la sua teoria della speciale illuminazione intellettuale mediante la quale interpreta il funzionamento delle ragioni eterne. La comprensione naturale, aiutata dal consenso generale di Dio, è capace di cognizione diretta dei concetti. Per scoprire il fondamento ultimo della verità (sincera veritas ), è necessario un intervento straordinario di Dio sotto forma di un’efficace illuminazione speciale. Questa illuminazione divina è concepita come un’unione intima dell’anima con la luce di Dio. Sebbene non sempre fedele alla sua scuola, Vital segue, tuttavia, le principali dottrine bonaventuriane, ad esempio, la cognizione intellettuale del singolare, la conoscenza di sé diretta e intuitiva dell’anima riguardo alla sua esistenza ed essenza e alla pluralità delle forme. nell’anima.

Bibliografia: fx putallaz, “Self-Knowledge in the Middle Ages: Vital du Four”, in Mèlanges Bèrubè: Studi di filosofia e teologia medievale offerti a Camille Bèrubè, OFMCap per i suoi 80 anni, ed., v. criscolo (Roma 1991). j. linciaggio, La teoria della conoscenza di Vital du Four (St. Bonaventure, NY 1972), bibliografia.

[mj grajewski]