Le fonti per lo studio della religione e della mitologia degli antichi popoli germanici (teutonici) sono poche. Consistono principalmente di scritti greci, romani e medievali, iscrizioni runiche, folklore, leggi e vitae dei primi missionari. Il germania di Tacito è particolarmente importante come fonte. Ci sono voluti più di 700 anni, dal IV secolo nel sud (Goti) alla fine del X secolo nel nord (Scandinavia), per sostituire la religione pagana germanica con il cristianesimo, e alcune superstizioni continuarono a fiorire molto più a lungo. Nonostante la progressiva differenziazione della lingua e dei costumi che si è sviluppata tra le tante tribù germaniche nel corso dei secoli, sono molti i tratti religiosi condivisi da tutti.
Dei e forme di adorazione. Fin dai primi tempi i Germani credevano in una serie di divinità in forma antropomorfa. Sebbene non ci fosse un culto uniforme tra le varie tribù, molte delle stesse divinità sembrano essere state conosciute da tutte le tribù. La figura centrale del culto, che occupa il posto più alto tra tutti gli dei, era Wodan, il Padre di tutto, lo scandinavo Odino. Dopo di lui venne Donar, il nord germanico Thor. Un’altra divinità importante era Tiu o Ziu (alemanno Zîstac), il nordico Týr. Accanto a queste divinità maschili c’era Freya, la moglie di Wodan, la scandinava Frigga. I nomi Tiu, Wodan, Thor e Freya sono conservati nei nostri giorni della settimana: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì.
Le forme di adorazione per queste e molte altre divinità erano preghiere e sacrifici di frutta, animali e persino esseri umani. I Germani prima adoravano a cielo aperto nelle foreste e nei boschi e successivamente, sotto l’influenza romana, nelle case e nei templi. A differenza dei Celti, non avevano classi speciali di sacerdoti. Tuttavia, a causa dell’intima relazione tra Stato, legge e religione, i sacerdoti godevano di grande prestigio ed esercitavano molto potere; dirigevano i sacrifici e consultavano gli oracoli nelle assemblee pubbliche.
Divinità minori e spiriti. Comune a tutte le tribù era la credenza primitiva nel potere magico della natura e degli spiriti dei morti. Quasi ogni elemento naturale era personificato, aveva una forma umana o animale e veniva adorato come una divinità. Tra le divinità ostili c’erano i giganti delle montagne, i nixes e nixies, o gli spiriti dell’acqua, i coboldi o troll di casa e di caverna, gli elfi del vento, i brownies del campo, i tritoni e le sirene del mare, i nani sotto la terra e molte altre creature simili a demoni. Divinità più amichevoli o esseri soprannaturali di grado inferiore erano le Norne (le Parche Nordiche), le Valchirie (Scelte degli Uccisi) e numerosi altri spiriti familiari e assistenti.
Secondo la cosmogonia germanica, all’inizio c’era un profondo abisso originale, dal quale provenivano prima Niflheim (tratti ghiacciati), Muspellsheim (tratti aridi), e poi finalmente i giganti, gli dei e infine gli uomini. Nell’escatologia nordica, le stelle cadranno dal cielo, la terra sprofonderà nell’oceano; e in una sanguinosa battaglia tutti gli dei, i giganti e gli uomini periranno nelle fiamme, ma dalle ceneri nascerà un mondo nuovo e migliore.
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[c. selmer]