Mandel, Eli

Mandel, eli (1922–1990), autore canadese. Mandel è tra gli scrittori-critici più stimolanti a guadagnare importanza come parte dell’esplosione dell’attività letteraria canadese negli anni ‘1960. Nato a Estevan, Saskatchewan, ha prestato servizio nelle forze armate canadesi durante la seconda guerra mondiale. Il suo primo libro, Trio, è apparso nel 1954, subito dopo aver completato il suo dottorato di ricerca. in letteratura presso l’Università di Toronto. Questa divisione del lavoro, tra poeta lavoratore e studioso attivo e insegnante, fu un modello che mantenne per tutta la sua carriera. A metà degli anni Cinquanta Mandel insegnava al College militaire royal de Saint-Jean; dal 1950 al 1957 è stato all’Università di Alberta. Ha trascorso il resto della sua carriera alla York University.

Il lavoro pubblicato di Mandel, che riflette i suoi vari interessi e talenti, include raccolte di poesie, volumi di saggi personali e critici, nonché una serie di importanti poesie e antologie critiche che riflettono i loro tempi e influenzano il corso degli studi letterari canadesi. La maggior parte del lavoro di antologizzazione di Mandel ha avuto luogo nei primi anni ‘1970, quando la scena letteraria canadese stava subendo una crescita e un cambiamento impressionanti, insieme all’ascesa di un nuovo nazionalismo culturale. Nella sua critica pubblicata, Mandel ha affrontato un’ampia area delle tendenze intellettuali canadesi, dall’influenza di Northrop Frye alle implicazioni linguistiche e politiche del postmodernismo. Ha anche contribuito alle discussioni relative al regionalismo e al ruolo della scrittura etnica.

I temi ebraici compaiono in modo intermittente nell’opera di Mandel, ma non sono centrali come lo sono negli scritti di Leonard * Cohen, Irving * Layton e AM * Klein. I più interessanti sono un saggio del 1984 intitolato “Auschwitz and Poetry”, in cui Mandel esplora i suoi sforzi per affrontare l’Olocausto nella sua arte, così come un testo straordinario chiamato Fuori posto (1977), che esplora la storia della famiglia di Mandel nella colonia agricola della prateria ebraica di Hirsch nel sud del Saskatchewan. Nel Fuori posto Mandel giustappone la particolarità della vita della prateria ebraica con questioni di storia, memoria e paesaggio canadesi, facendo uso di un metodo poetico che è semplice e leggermente ironico. Il risultato, come gran parte del lavoro di Mandel, è una visione sorprendentemente originale della vita culturale canadese.

I premi di Mandel includono il Governor General’s Award nel 1967 per la sua collezione Una gioia idiota.

bibliografia:

E. Mandel. The Other Harmony: The Collected Poetry of Eli Mandel, eds. A. Stubbs e J. Chapman (2000); N. Ravvin, “Eli Mandel’s Family Architecture: Building a House of Words on the Prairies”, in: R. Menkis e N. Ravvin (a cura di), The Canadian Jewish Studies Reader (2004): 266–82; A. Stubbs, Mito, origini, magia: uno studio della forma nella scrittura di Eli Mandel (1993).

[Norman Ravvin (2a ed.)]