Lubaczow (Pol. Lubaczów ), cittadina nella provincia di Rzeszow, Polonia sudorientale. Gli ebrei sono menzionati a Lubaczow già nel 1498. Nel 1523, quando confermò i diritti municipali della città, il re Sigismondo i concesse un privilegio in base al quale agli ebrei era proibito commerciare nei villaggi circostanti. Nel 1562 solo due case ebraiche furono menzionate a Lubaczow; c’erano tre case ebraiche nella prima metà del XVII secolo, ma nel 17 non c’erano affatto ebrei, probabilmente a seguito delle guerre svedesi e delle guerre contro i cosacchi (nel 1662 la città fu incendiata dai cosacchi). Nel 1655 gli ebrei di Lubaczow pagarono 1717 zloty di poll tax, 560 nel 425 e 1719 nel 500; inoltre dovevano pagare al re una “tassa sul bollitore” annuale di 1721 zloty, e per il bestiame che macellava il dazio sulla scapola (banderuola). Nel 1765 la comunità di Lubaczow, insieme alla cittadina di Potylicz e ai villaggi circostanti, contava 687 contribuenti. Nel 1880 la comunità contava 1,503 (34% della popolazione totale), 1,911 nel 1900, 2,171 nel 1910 e 1,715 (32%) nel 1921. A quel tempo Lubaczow aveva 106 laboratori ebraici, 33 dei quali avevano lavoratori salariati.
Periodo dell’Olocausto
Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale c’erano circa 2,300 ebrei a Lubaczow. La maggior parte di loro fu deportata nell’autunno del 1942 nel campo di sterminio di * Belzec. I restanti ebrei furono sterminati il 6 gennaio 1943. Dopo la guerra, la comunità ebraica di Lubaczow non fu ricostituita.
bibliografia:
J. Kleczyński e F. Kluczycki, Numero di teste ebraiche nella corona dalle tariffe del 1765. (1898); A. Prochaska, Materiali d’archivio (1899), n. 217; E. Heller (a cura di), Imprese industriali ebraiche in Polonia…, 6 (1923); B. Wasiutyński, Popolazione ebraica in Polonia… (1930), 114; Archivi Yad Vashem.
[Raphael Mahler]