Jacob ben reuben (XII secolo), esegeta biblico carita, probabilmente nativo di Costantinopoli. Ha viaggiato in diversi paesi per diffondere il karaismo e allo stesso tempo ha cercato di raccogliere commenti, principalmente in arabo, scritti dai suoi predecessori karaiti. Il suo commento biblico Sefer ha-Osher è essenzialmente una raccolta di estratti da precedenti autori caraiti, da cui le frequenti glosse in greco e arabo; alcuni di questi scritti sono altrimenti sconosciuti. La sua conoscenza dei * Khazari e degli slavi, che egli menziona, deriva probabilmente dagli scritti dei suoi predecessori. Giacobbe si avvale principalmente dell’esegeta caraita del decimo secolo Jafet b. Ali, riproducendo semplicemente passaggi del suo commento in arabo. Le polemiche contro * Saadiah Gaon e gli studiosi musulmani sono anche tratte dagli scritti del Karaite * Salmon (Solomon) b. Jeroham. Delle opere di autori rabbaniti, Jacob usò quelle di Jonah ibn * Janāḥ e * Dunash ibn Labrat. Solo il suo commento sui Profeti successivi (eccetto Isaia) e Agiografo (eccetto Salmi) intitolato Mivḥar yesharim è apparso in stampa (Eupatoria, 1836) insieme a Sefer ha-Mivḥar di * Aaron b. Giuseppe (l’Anziano).
bibliografia::
S. Poznański, Gli oppositori letterari karaiti di Saadiah Gaon (1908), 66-68; Mann, Texts, 2 (1935), 1275, 1415; Z. Ankori, Karaites a Bisanzio (1959), indice; M. Steinschneider, Catalogo… Leida (1958), 106–7, 391–2; S. Pinsker, Likkutei kadmoniyyot (1860), 2a pp., 80-86; A. Harkavy, Zikkaron la-Rishonim…, pt. 1 libro 8 (1903), 152-5.
[Isaak Dov Ber Markon]