Pontificato: dal 24 gennaio 1118 al 28 gennaio 1119; b. Giovanni di Gaeta; d. Abbazia di Cluny. Figlio di Giovanni Coniulo di Gaeta, Italia (non membro della famiglia Gaëtani), entrò a Monte Cassino come oblato c. 1060 sotto l’abate Desiderio (1058–87), il futuro papa vittore iii. Come il suo maestro Giovanni ebbe Alberico da Monte Cassino, i cui insegnamenti influenzarono lo stile delle sue Vite di SS. Erasmo, Eustasio e Ipolisto. Papa Urbano II chiamava il giovane suddiacono come procuratore alla sua cancelleria già nel 1088, lo promosse nello stesso anno diacono e cardinale, e lo nominò cancelliere nel 1089. In questo ufficio Giovanni operò importanti miglioramenti nella cancelleria papale, aumentandone il personale e riformando lo stile (rinascita del Cursus Leoninus ) e la datazione dei documenti papali. Probabilmente nel 1111 ricevette da Papa Pasquale II la chiesa di S. Maria in Cosmedin, la cui ricostruzione fu da lui iniziata.
Giovanni fu eletto papa all’unanimità il 24 gennaio 1118, nella chiesa di S. Maria in Pallara sul Palatino. Al termine della cerimonia il papa ei cardinali furono attaccati da Cenzio II frangipani, che imprigionò il papa e lo liberò solo dopo una rivolta degli altri nobili e del popolo. L’arrivo a Roma dell’imperatore Enrico V all’inizio di marzo costrinse il papa a ritirarsi nella sua città natale, Gaeta, dove fu consacrato sacerdote, vescovo e papa, e assunse il nome di Gelasio II (10 marzo). Nel frattempo, Enrico V, sostenuto dal celebre Irnerio di Bologna, aveva il contrariato Abp. Maurizio di Braga proclamò antipapa, con il nome di Gregorio VIII. Gelasio lo scomunicò insieme ad Enrico V. L’avvicinarsi dell’esercito di Roberto di Capua fece sì che Enrico lasciasse Roma, e Gelasio poté tornare a Roma, da dove fuggì in Francia a settembre dopo un nuovo attacco di Cencio. Rimase brevemente a Saint-Gilles vicino a Nîmes e altrove nel sud della Francia e tenne un sinodo a Vienne. Morì a Cluny, dove fu sepolto il giorno successivo.
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[h. bloch]