Una parola italiana che corrisponde a “ciambellano” in inglese. Nel gergo ecclesiastico designa il cardinale di Santa Romana Chiesa con specifiche responsabilità di tesoriere e amministratore nel periodo compreso tra la morte di un papa e l’elezione del suo successore. Il periodo di tempo è spesso descritto come sede vacante. Papa Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica, Tutto il gregge; è l’ultimo di cinque papi dopo San Pio X a rivolgersi a questo venerabile ufficio.
Nominato dal papa regnante, o eletto dal Collegio cardinalizio se l’ufficio è vacante alla morte del papa, il camerlengo continua ad esercitare le sue ordinarie funzioni di ufficio, sottoponendo al Collegio cardinalizio le questioni che avrebbero dovuto essere deferite al Sommo Pontefice. Alla morte del sommo pontefice, il camerlengo deve verificare ufficialmente la morte del papa e con gli ufficiali indicati dalla legge redigere il certificato ufficiale di morte. Informa il decano del Collegio cardinalizio, che informa i cardinali e li convoca per le congregazioni del collegio. Il camerlengo sigilla le stanze dell’appartamento papale del papa defunto e l’intero appartamento dopo i funerali del papa; informa il cardinale vicario per Roma, che informa i romani della morte del papa; avvisa il cardinale arciprete della basilica vaticana; e prende possesso del Palazzo Apostolico in Vaticano e dei Palazzi Lateranensi e Castel Gandolfo per l’esercizio della custodia e dell’amministrazione. In quanto membro del Collegio cardinalizio al quale è affidato il governo della Chiesa, il camerlengo e tre cardinali estratti a sorte tra i cardinali elettori già presenti a Roma, formano una congregazione particolare per trattare questioni di minore importanza rispetto al Congregazioni generali, o preparatorie, che comprendono l’intero Collegio cardinalizio e che si tengono prima dell’inizio del conclave elettorale.
Con la consultazione degli altri tre cardinali, il camerlengo determina tutte le questioni relative alla sepoltura del papa; e si occupa, in nome e con il consenso del Collegio Cardinalizio, di tutte le questioni che le circostanze suggeriscono per la salvaguardia dei beni e dei diritti temporali della Santa Sede e per la sua corretta amministrazione. In preparazione al conclave per l’elezione di un nuovo papa, il camerlengo riserva la sede nel Casa di Santa Marta per i cardinali elettori e gli spazi riservati alle celebrazioni liturgiche, in particolare la Cappella Sistina, prevedendo che sia disponibile un congruo numero di persone per la preparazione e il servizio dei pasti e per le pulizie. Il cardinale camerlengo assicura, con la competenza di tecnici di fiducia, che prima, durante e dopo le votazioni non avvenga alcuna violazione del segreto in merito agli eventi elettorali nella Cappella Sistina. Durante la votazione vera e propria dei cardinali elettori, il camerlengo dichiara i risultati di ogni sessione, oltre a disporre delle schede elettorali e delle eventuali note sui risultati di ciascuna votazione. In carica il carmerlengo accettabile per del Romano Pontefice.
Bibliografia: Cfr. (Roma 1918; ripr. Graz 1955) cc. 332–335; Canons Ecclesiarium East CC. 43-48 come modificato da John Paul XNUMX, “Universi Dominici Gregis”, in Di Janet 87 (1996): 305-343.
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