Terziario francescano, missionario e fondatore di istituzioni caritative e Hospitaler Bethlehemites; b. Villaflores, Chasna, isola di Tenerife, Spagna, 16 maggio (o 18 settembre), 1619; d. Città del Guatemala, Guatemala, 25 aprile 1667. Sebbene discendesse da Juan de Bethancourt, uno dei conquistatori normanni (1404) delle Isole Canarie, i suoi parenti stretti erano molto poveri e il suo primo impiego fu come pastore del piccolo gregge familiare . Nel 1650 partì per il Guatemala dove un parente lo aveva preceduto come segretario del governatore generale. I suoi fondi finirono a L’Avana e Pedro dovette pagare il suo passaggio da quel momento lavorando su una nave. Sbarcò in Honduras e camminò fino a Città del Guatemala, dove arrivò il 18 febbraio 1651. Era così povero che dovette unirsi alla fila del pane quotidiano al convento francescano. In questo modo ha incontrato Fray Fernando Espino, un famoso missionario, che gli ha fatto amicizia ed è rimasto il suo consigliere per tutta la vita. Tramite Fray Fernando, a Pedro fu dato lavoro in una fabbrica tessile locale, che gli permise di mantenersi, ma che impiegò anche colpevoli condannati dal tribunale. Nel 1653 entrò nel collegio gesuita locale di San Borja nella speranza di diventare prete, ma gli mancava la capacità di studiare e fu presto costretto a rinunciare a questo sogno. Al college, tuttavia, incontrò Manuel Lobo, SJ, che fu il suo confessore per il resto della sua vita.
Fray Fernando lo invitò a unirsi all’Ordine Francescano come fratello laico, ma Pedro sentì che Dio lo chiamava a rimanere nel mondo. Quindi, nel 1655, entrò a far parte del Terz’Ordine di San Francesco e prese l’abito terziario come abito. A questo punto le sue virtù erano ampiamente riconosciute in città. Nel 1658 gli fu data la capanna di María de Esquivel e Pedro, ricordando le esperienze dei suoi primi giorni disperati in Guatemala, iniziò immediatamente un ospedale (Nuestra Señora de Belén) per i poveri convalescenti, un ostello per i senzatetto, una scuola, un oratorio e una comunità infermieristica conosciuta come Betlemiti. Da quel momento in poi, tutto il suo tempo fu dedicato ad alleviare le sofferenze dei meno fortunati. Chiedeva l’elemosina di cui dotare le messe da celebrare da parte dei poveri sacerdoti; donava anche messe che dovevano essere celebrate a ore insolitamente presto in modo che i poveri non avessero occasione di mancare alla messa a causa del loro abbigliamento. Fece anche erigere piccole cappelle nelle sezioni più povere dove venivano impartite istruzioni ai bambini. Il 18 agosto raccoglieva i bambini e faceva loro cantare le Sette Gioie del Rosario Francescano in onore della Madre Benedetta, usanza passata in Spagna, ma che oggi rimane solo in Guatemala. La vigilia di Natale ha inaugurato l’usanza di imitare San Giuseppe in cerca di alloggio per la Madonna.
L’uomo gentile e gentile conosciuto come “San Francesco delle Americhe” morì pacificamente nel suo ospedale, sperando che i suoi compagni portassero avanti i molti lavori che aveva iniziato. È sepolto nella chiesa di San Francisco nella parte vecchia di Città del Guatemala. L’interesse per la sua causa fu rinnovato dalla pubblicazione nel 1962 della sua biografia di Vázquez de Herrera, che portò alla sua beatificazione da parte di Giovanni Paolo II il 22 giugno 1980. Il 7 luglio 2001 fu approvato un secondo miracolo attribuito alla sua intercessione. Alla sua canonizzazione Betancur diventerà il primo santo del Guatemala.
Festa: 25 aprile (francescani).
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