Letteralmente “lontano da Roma”, un termine spesso applicato a un certo numero di movimenti moderni il cui scopo era di portare i cattolici fuori dalla Chiesa cattolica. Il suo riferimento specifico qui è a un movimento nelle regioni tedesche della monarchia austro-ungarica dopo il 1897 che ha cercato di incoraggiare la disaffezione tra i cattolici a causa dell’indifferenza della Chiesa per gli obiettivi politici nazionalistici.
Mentre le tensioni nazionali aumentavano in Austria e Boemia, molti tedeschi temevano di essere minacciati da una coalizione della monarchia, della Chiesa cattolica e degli slavi. Una coalizione di ecclesiastici tedeschi e slavi era stata la base del governo Taafe (1879-93) ed era ritenuta responsabile dell’approvazione delle ordinanze linguistiche del conte Kasimir Badeni nel 1897 che richiedevano la parità tra cechi e tedeschi in Boemia. Di fronte a questo colpo all’orgoglio e al prestigio tedesco, si sono svolte manifestazioni e durante una di esse a Vienna uno studente di medicina, Theodor Rakus, ha proclamato lo slogan “Los von Rom”.
Il movimento pan-tedesco di Georg von Schönerer si affrettò ad adottarlo come parte del suo programma nella speranza che un indebolimento del cattolicesimo aumentasse le possibilità di Collegamento con la Germania. Le organizzazioni missionarie protestanti nell’impero tedesco, in particolare l’Unione Evangelica e l’Unione Gustavus Adolphus, incoraggiavano attivamente i cattolici a convertirsi al protestantesimo. Furono costruite chiese in Austria, furono inviati missionari dalla Germania e si sviluppò una vivace propaganda con il giornale Il Wartburg come organo principale del movimento dopo il 1902.
Sebbene il movimento Los-von-Rom sia nato come protesta politica, alla fine includeva un certo numero di persone per le quali i termini “tedesco” e “protestante” erano identici. Uno sforzo per incoraggiare un movimento simile tra i cechi con un appello alle loro tradizioni hussite fallì a causa dell’animosità tra cechi e tedeschi. Il movimento non è riuscito a diffondersi; tuttavia 76,000 o più cattolici abbandonarono la loro chiesa e si unirono ai protestanti o ai vecchi cattolici tra il 1897 e il 1914. Il movimento portò molti altri all’indifferenza religiosa.
Durante la prima guerra mondiale il movimento diminuì; ma riprese vita sotto la prima repubblica austriaca come forma di protesta, spesso senza sfumature religiose, contro il cattolicesimo politico. Il sentimento nazionalistico tedesco era largamente responsabile per Los-von-Rom, ma altri fattori erano coinvolti, come l’enorme dimensione delle diocesi; la relativa scarsità di preti tedeschi, il che significava che i preti cechi spesso prestavano servizio nelle parrocchie tedesche e miste; e l’indebolimento dell’adesione al cattolicesimo tra la classe media e gli studenti. Le relazioni cattolico-protestanti furono messe a dura prova da questo movimento. L’interazione tra le chiese non era così vicina al cuore del movimento come lo era il conflitto tra una forma di nazionalismo europeo e una Chiesa sovranazionale.
Bibliografia: l. Albertin, Nazionalismo e protestantesimo nel movimento austriaco Los-von-Rom intorno al 1900 (Colonia 1953). f. lau, Religione nel passato e nel presente (Tubinga 1957-65) 4: 452-455. K. algeressa, Lessico per la teologia e la chiesa, ed. j. hofer e k. rahner (Freiberg 1957–65) 6: 1153–55.
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