POPPERS, MEIR BEN JUDAH LOEB HA-KOHEN (m. 1662), cabalista di discendenza ashkenazita che fu attivo a Gerusalemme dopo il 1640. Allievo di Jacob Ẓemaḥ, divenne l’ultimo editore degli scritti lurianici. Ha diviso la massa delle diverse versioni di Vital degli insegnamenti di Luria in tre parti, Derekh Eẓ Ḥayyim, Peri Eẓ Ḥayyim e Nof Eẓ Ḥayyim. La versione di Poppers divenne quella più diffusa in Polonia e Germania. Dopo il 1640 compose un gran numero di suoi scritti cabalistici sulla scia della Cabala lurianica. Si dice che comprendessero 39 libri, ognuno dei quali conteneva la parola or (“luce”) nel titolo, essendo chiamato l’intero corpus Kokhevei Or.
Diverse parti sono state conservate (Ms. Jerusalem n. 101, Ms. R. Alter of Gur n. 170). Includevano commenti su Sefer Bahir, sul commento della Torah di Naḥmanides, sullo Zohar e sugli scritti di Luria secondo la sua edizione (Ms. Jerusalem no. 102). In quest’ultimo manoscritto Poppers riferisce di aver studiato gli scritti di Luria per 17 anni. Sono stati pubblicati solo due di questi libri: O Ẓaddikim (Amburgo, 1690), scritto a Gerusalemme nel 1643 e successivamente incorporato nella compilazione di Moses * Katz, O ha-yashar (Amsterdam, 1709); e Me’orei Or, un dizionario di simbolismo cabalistico, pubblicato con copiose note di Jacob Vilna e Nathan Neta Mannheim sotto il titolo Me’orot Natan (Francoforte, 1709). Inoltre, Mesillot Ḥokhmah, un opuscolo che riassume la metafisica lurianica in 32 paragrafi, successivamente pubblicato sotto il nome di Poppers (Shklov, 1785), fu stampato per la prima volta in forma anonima (Wandsbeck, 1700 circa). A Poppers è attribuita la paternità di una descrizione grafica e di sintesi del sistema lurianico, sotto forma di pergamena, pubblicata sotto il titolo Ilan ha-Gadol (1864). Questo albero, tuttavia, mostra la netta influenza della versione di Israel * Sarug del lurianesimo, che non si trova negli altri scritti di Poppers. Parte delle sue omelie sulla Torah sono state pubblicate come Tal Orot (1911).
Cita come suoi insegnanti un R. Israel Ashkenazi e suo suocero, Azariah Ze’evi (probabilmente di Hebron). Durante il 1650 Poppers trascorse circa due anni a Costantinopoli. Morì a Gerusalemme.
bibliografia:
Azulai, 1 (1852), 120 n. 27; Frumkin-Rivlin, 2 (1928), 38–39; G. Scholem, Kitvei Yad be-Kabbalah (1930), 146-9.
[Gershom Scholem]