Ḥamiẓ, joseph ben judah

ḤAMIẒ, JOSEPH BEN JUDAH (DC 1676), medico, filosofo, cabalista e leader comunale. Nato a Venezia, dalla sua giovinezza Ḥamiẓ si dedicò alla Torah e alla borsa di studio ed è stato uno degli allievi eccezionali di Leone * Modena. Nel 1624 ottenne la laurea di dottore in medicina e filosofia presso l’Università di Padova. Allo stesso tempo i rabbini di Venezia decisero di ordinarlo rabbino. In onore della sua laurea, il suo insegnante e colleghi hanno pubblicato una “raccolta di elogi e poesie” sotto il titolo Belil amiẓ (Venezia, 1624; anche in: Seridim, 1938). Con grande angoscia di Modena, Ḥamiẓ cadde sotto l’influenza di insegnamenti esoterici e si unì ai circoli cabalistici di Mosè * Zacuto e * Aaron Berechiah b. Mosè di Modena. Nel 1658 lui e Zacuto pubblicarono un’edizione ampliata del Zohar Ḥadash con glosse sullo * Zohar, intitolato Derekh Emet. Nello stesso periodo Ḥamiẓ iniziò a scrivere un commentario sullo Zohar ma interruppe questo lavoro perché decise di trasferirsi a Gerusalemme. Da allora in poi tutte le tracce di lui sono perse.

Negli ultimi anni sono state ritrovate due raccolte delle sue opere. I. Tishby ha scoperto che un manoscritto nella Biblioteca dell’Università di Oxford (Ms. Bod. 2239) è una raccolta di opere di Ḥamiẓ scritte negli anni 1667–75. Dal suo contenuto è chiaro che era associato ai circoli shabbatei ed era attivo nel movimento. E. Kupfer scoprì che la sig.ra Parma 1283 era stata scritta da Ḥamiẓ nella città di Zante, dove rimase intorno al 1666 durante il suo viaggio da Venezia a Ereẓ Israel con la sua famiglia. A quanto pare si è fermato lì a causa dei guai che lo hanno colpito: sua moglie e molti membri della sua famiglia che lo avevano accompagnato da Venezia sono morti a Zante. Durante la permanenza lì, ha praticato come medico, ha dedicato gran parte del suo tempo alla Torah ed è stato attivo nella vita della comunità ebraica. Nel 1674 promosse la conferenza per l’unione delle comunità a Zante, e fu scelto per introdurre Abramo * Abulafia e anche la precedente Cabala, conservando così materiale poco conosciuto da altre fonti.

bibliografia:

M. Benayahu, Iggerot R. Shemu’el Abohav di R. Moshe Zakut Venei Ḥugam, 2, 8 (1955); I. Tishby, in: Sefunot, 1 (1956), 80–117; Scholem, Shabbetai Ẓevi, 2 (1957), indice; E. Kupfer, in: ks, 40 (1965), 118-23; idem, in: Sefunot (in stampa).

[Efraim rame]