Walter di pontoise, st.

Walter di Pontoise era b. Andainville, Piccardia, c. 1025; d. Pontoise, Normandia, 1095 o 1099. Walter divenne monaco nel monastero di Rebais-en-Brie nella diocesi di Meaux. La mancanza di qualsiasi conoscenza dei suoi primi anni di vita, insieme alla sua reputazione per l’apprendimento, suggerisce che iniziò una carriera monastica in tenera età. Nel 1069 fu nominato primo abate del nuovo monastero di Pontoise, conosciuto prima come St. Germain e poi come St. Martins dopo che Walter aveva costruito una cappella in suo onore. Secondo quanto riferito, ha introdotto la regola di San Benedetto nel monastero. Nonostante fosse ammirato e amato dai suoi monaci e dai laici, il suo desiderio di una vita di solitudine è chiaramente evidenziato da diversi tentativi di sottrarsi alle responsabilità del suo ufficio. Nel 1072 lasciò il monastero e si recò segretamente a Cluny, poi diretto dal grande Hugh. La sua identità, tuttavia, fu presto scoperta e al comando di Giovanni di Bayeux, arcivescovo di Rouen, tornò a Pontoise. Lasciò il monastero una seconda volta e visse per un periodo anonimo su un’isola della Loira vicino a Tours. Ancora una volta la sua identità fu scoperta e fu persuaso dai suoi stessi monaci a tornare al monastero. Il suo ultimo tentativo di sbarazzarsi delle sue responsabilità è stato fatto durante una visita a Roma, quando ha supplicato senza successo con Papa Gregorio VII di essere autorizzato a dimettersi e cercare una vita di solitudine e preghiera. Ritornò a Pontoise per ordine del papa e vi rimase come abate fino alla morte. Due biografi contemporanei sottolineano il suo apprendimento e l’austerità della sua vita. Fu coinvolto nella controversia sul celibato clericale e i suoi sforzi per incoraggiare l’obbedienza alla riforma gregoriana lo portarono in conflitto con i circoli di corte. Viene raccontata una storia affascinante di lui nei suoi primi giorni come novizio nel monastero di Rebais. Sembra che abbia avuto pietà di un detenuto della prigione monastica rinchiuso per qualche crimine anonimo; non solo lo nutrì, ma organizzò la sua fuga, per la quale Walter è stato nominato, presumibilmente senza consultarsi con le autorità carcerarie, patrono dei prigionieri.

Festa: 8 aprile.

Bibliografia: Santi (Parigi 1863—) 1: 749764. io. hess, Studi e comunicazioni dal Benediktineru. l’Ordine Cistercense 20 297406, una critica ed. del primo e più vecchio di due biografie in Santi. un. maggiordomo, Le vite dei santi, rev. ed. h. thurston e d. attwater (New York 1956) 2: 5354.

[h. mackinnon]