Ubertino di casale

Un leader di spiritualità francescani; b. Casale, vicino a Vercelli, Italia, c. 1259 d. c. Dal 1329 al 1341. Studiò per nove anni a Parigi e poi tornò in Italia, dove negli anni 1280 cadde sotto l’influenza della mistica angela di foligno, di (beato) giovanni di parma, che lo intrise

con le idee di Gioacchino da Fiore, e soprattutto di Pietro Giovanni Olivi, il primo dei maggiori Leader Spirituali. Per un considerevole periodo tra il 1290 e l’inizio del 1300 Ubertino predicò in Toscana e in Umbria e stabilì la sua posizione di leader tra gli spirituali. Nel 1304 e 1305 visse in pensione forzata ad Alvernia (La Verna) e scrisse il suo grande libro, il La crocifissione di Gesù, l’albero della vita. Nella forma è un racconto della vita e della passione di Cristo, seguito da un commento alla rivelazione. Ma include molto altro: autobiografia, meditazioni estatiche su san francesco e sulla povertà e attacchi selvaggi al lassismo dell’alto clero in generale e della maggioranza dei francescani in particolare. È un libro ampio e diffuso, che rivela in modo molto vivido l’intensa devozione religiosa dell’autore e la sua violenza nelle discussioni. Questo lavoro lo rese molti nemici e trascorse gran parte della sua vita in seguito in conflitto.

Tra il 1309 e il 1312 fu profondamente impegnato nelle controversie sul futuro dell’ordine, sollecitando il Papa in un susseguirsi di abili, anzi brillanti, opuscoli ad autorizzare la divisione dell’ordine (vedi polemica sulla povertà). Papa giovanni xxii dapprima trattò Ubertino con rispetto; dopo aver mancato di riconciliarlo con il suo ordine, lo trasferì ai Benedettini. Ma i buoni rapporti tra due simili tizzoni non potevano durare a tempo indeterminato; nel 1325 Ubertino fuggì da Avignone. Sebbene sia noto per aver vissuto alcuni anni in più e aver predicato contro il papa a Como nel 1329, i suoi ultimi anni sono coperti di mistero; la leggenda narra che sia morto violentemente.

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[rb brooke]