Tempo a Fraticelli

Termine di disprezzo per i francescani eretici; questi possono essere divisi in due rami.

Poveretto Fraticelli. Questi furono i successori degli spirituals francescani e furono diretti da angelus clarenus, che tornò in Italia nel 1318 e morì nel 1337. I clareni avevano eremi a Roma, nell’Italia centrale, ea Napoli, dove l’amico di Angelus Filippo di Maiorca, fratello di La regina Sancia di Napoli, arrivata nel 1329, fu raggiunta dagli Spirituali superstiti provenienti dalla Provenza e dalla Sicilia. Filippo predicava contro papa giovanni xxii, e una bolla del 1340 lo descrive come “il promotore e sovrano di una setta eretica”. Nel 1362 fu diretto un processo contro Ludovico di Durazzo, cugino di Giovanna I, perché aveva protetto i Fraticelli. In quell’occasione si diceva che fossero divisi in tre gruppi, uno dei quali era chiamato i “seguaci del fratello Filippo di Maiorca”. Li proteggevano anche le corti di Aragona e Sicilia. Scrivendo in latino e in italiano, gli opuscoli, difendendo la separazione dei Fraticelli dall’Ordine Francescano, mostrano una notevole familiarità con le opere dei Padri, con i primi scritti francescani, compresi quelli degli Spirituali, e con i manifesti contro Giovanni XXII, il quale, con i suoi successori e aderenti, erano considerati eretici a causa della condanna di Giovanni della dottrina francescana della povertà di Cristo (vedi controversia sulla povertà). Il loro Joachimism (vedi Gioacchino da Fiore) rende probabile che alcuni dei successivi trattati Joachimite provenissero dalla loro cerchia, e potrebbe esserci qualche connessione tra loro e gli eremiti con cui cola di rienzo visse dopo il suo primo esilio da Roma. Successivamente una parte della setta divenne ortodossa. Nel 1473 vari gruppi di eremiti clareni, contraddistinti dalle loro abitudini corte e succinte, furono uniti ai Francescani Osservanti ma godettero di notevole autonomia fino al 1563, quando i due corpi furono finalmente amalgamati. A quel tempo i Clareni avevano 21 eremi.

I Fraticelli de Opinione. Questa designazione fu data ai seguaci di michele di cesena. La loro resistenza a Giovanni XXII ricevette un notevole sostegno tra i francescani e, fuori dall’ordine, anche in Persia. Nel 1331 i due cappellani francescani della Sancia di Napoli furono accusati di corrispondere con l’ex ministro generale e di sostenere che Giovanni XXII non fosse più papa. Uno di loro, Andrea de Gagliano, fu successivamente processato dall’Inquisizione ma fu assolto. Alla fine del XIV e XV secolo la setta fu confinata principalmente in Italia e guadagnò aderenti durante lo scisma occidentale. La loro propaganda ha provocato risposte dai circoli ortodossi; dall’eremita toscano Giovanni de Cellis, corrispondente di santa caterina da siena; e da san giacomo delle marche, compagno di san bernardino di siena, che con san giovanni capestrano fece da inquisitore contro di loro. I Fraticelli erano organizzati come una chiesa con il loro ministro generale, vescovi, sacerdoti e predicatrici. Molti membri della setta furono vittime dell’inquisizione; un certo Fra Michele da Calci fu bruciato a Firenze (14), e altri a Roma (15). Alcuni gruppi sono fuggiti in Grecia a metà del XV secolo, ma poche tracce della setta sono state trovate altrove; né è stato possibile stabilire connessioni tra loro e gli hussiti e altri eretici.

Bibliografia: f. Ehrle, “Gli spirituali: il loro rapporto con l’Ordine Francescano e le Franticelle”, Archivio di letteratura e storia ecclesiastica del Medioevo, 1 (Friburgo 1885-1900) 509-569. f. tocco, Studi francescani (Napoli 1909). d. douie, La natura e l’effetto dell’eresia dei Fraticelli (New York 1978).

[dl douie]