Inviato papale presso la Confederazione cattolica irlandese (1643–45); b. Monferrato, Piemonte, 1596; d. Roma, 14 ottobre 1656. Figlio di una nobile famiglia del ducato del Monferrato, iniziò dapprima una carriera militare, ma all’età di quarant’anni entrò nell’Oratorio Romano. Il 18 aprile 1643, Urbano VIII lo nominò inviato speciale presso i cattolici irlandesi, che l’anno precedente avevano formato una confederazione armata per difendere i loro diritti religiosi e politici e avevano chiesto aiuto al papato e alle potenze cattoliche europee.
È arrivato in Irlanda a luglio e si è trovato subito di fronte a un grave problema. Alcuni capi della Confederazione cattolica, alla ricerca di un accordo politico con il marchese di Ormond, lord-luogotenente di re Carlo I in Irlanda, erano pronti ad accontentarsi della certezza che il re avrebbe permesso loro di praticare la loro religione in privato. Scarampi insisteva che il diritto al libero e pubblico esercizio della religione dovesse far parte di qualsiasi accordo politico, ma nonostante la sua opposizione, alla fine dell’estate del 1645 si raggiunse un accordo con il marchese di Glamorgan, inviato speciale di Carlo I Questo accordo ammetteva la richiesta del libero e pubblico esercizio della religione, ma la concessione doveva essere tenuta segreta. Anche Scarampi si è opposto a questo compromesso.
Intanto il nuovo Papa, innocente x, decise di accreditare un nunzio presso i Confederati, e scelse Giovanni Battista rinuccini, arcivescovo di Fermo, giunto in Irlanda il 22 ottobre 1645. Scarampi fu ordinato di rimanere suo consigliere. Una crisi si sviluppò all’inizio dell’estate del 1646 quando il Consiglio Supremo della Confederazione rese pubblico un accordo con Ormond che non dava alcuna garanzia del pubblico esercizio della religione.
Rinuccini, sostenuto da Scarampi, decise di usare al massimo l’autorità ecclesiastica per far rifiutare questa pace. Riuscirono nei loro sforzi, ma nel corso dell’anno successivo si svilupparono divergenze di opinioni tra loro. Fu concordato che una garanzia del pubblico esercizio della religione doveva essere parte di qualsiasi accordo tra i cattolici irlandesi e Carlo I, ma Scarampi sembra aver ritenuto che la tattica di Rinuccini tendesse a identificare gli interessi della Chiesa con gli “antichi irlandesi”. “gruppo politico, costringendo così i moderati dell’altro gruppo, gli anglo irlandesi o” Old English “, a identificarsi con la fazione disposta a raggiungere un accordo con il re senza garanzie soddisfacenti per la religione cattolica.
Dopo ripetute richieste, Scarampi fu autorizzato a tornare a Roma, dove arrivò il 15 maggio 1647, portando con sé cinque seminaristi irlandesi, tra cui Oliver plunkett, futuro arcivescovo martire di Armagh. Scarampi divenne superiore dell’oratorio romano e morì mentre si prendeva cura dei malati nella pestilenza che devastò Roma nel 1656.
Bibliografia: mj hynes, La missione di Rinuccini (Dublino 1932). S. kavanagh, ed., Diario di Rinuccinianus; 6 v. (Dublin 1932–49). p. aringhi, Memorie storiche della vita del … P.F. Scarampi (Roma 1744). g. albione, Carlo 1 e il Tribunale di Roma (Londra 1935).
[pj corish]