Pelle e caicedo, josé de

Vescovo ecuadoriano e leader politico; b. Cali, 1734; d. Lima, Perù, 9 ottobre 1815. A Quito ha conseguito il dottorato in filosofia nel 1762; la licenza, nel 1765; e il titolo di avvocato, il 20 giugno 1768; era già un chierico. A causa della sua illustre stirpe ottenne rapidamente alte cariche ecclesiastiche a Quito e Popayán. Era decano di Popayán quando fu confermata la sua nomina a secondo vescovo di Cuenca; ne prese possesso per procura il 13 agosto 1799. Prima di recarsi in questa diocesi, però, ricevette avviso della sua promozione alla sede di Quito. Era un membro fondatore della Società Patriottica degli Amici del Paese.

Quando aveva 74 anni, la prima richiesta di indipendenza avvenne (10 agosto 1809), un evento che lo fece precipitare in un’amara incertezza sul fatto che dovesse abbandonare il suo gregge o rimanere nella città ribelle. Scelse il secondo corso, ma il timore di rappresaglie lo indusse a fare proteste segrete della sua fedeltà al re. Fu nominato vicepresidente della giunta, ma nuovi eventi lo costrinsero a ritirarsi il 7 settembre successivo. Durante l’assassinio dei Grandi (2 agosto 1810) agì con ammirevole audacia e fu un pacificatore e difensore del suo popolo contro il militare. Con l’arrivo del Commissario Reale, Montúfar, la situazione è cambiata. Poco dopo è stata istituita una nuova giunta come simbolo dell’unione di tutti gli elementi sociali. L’11 dicembre un congresso, con il presidente Cuero y Caicedo, ha incontrato e preparato il Patto di Unione tra le province che componevano lo Stato di Quito. Quando scoppiò la reazione monarchica, il vescovo rinunciò alla presidenza, ma invitò il clero a difesa del Paese. Non ha esitato a costringere il clero regale, con le misure più severe, a sostenere il movimento indipendentista. Tuttavia, quando gli eserciti realisti si avvicinarono alla capitale, il vescovo fuggì. Gli fu permesso di tornare a Quito fino a quando non fu emesso il giudizio del re. Quindi è stato trasferito a Lima, dove l’arcivescovo Las Heras lo ha ricevuto caritatevolmente.

Bibliografia: j. tobar donoso, La chiesa ecuadoriana nel XIX secolo (Quito 1934); La chiesa plasmatrice della nazionalità (Quito 1953). jm vargas, Storia della chiesa in Ecuador durante il mecenatismo spagnolo (Quito 1962). r. vargas ugarte, L’episcopato ai tempi dell’emancipazione sudamericana (Buenos Aires 1945).

[j. tobar donoso]