Onorio flavio ° (364–423 d.C.), imperatore romano. Il secondo figlio di * Teodosio i, Onorio governò l’impero d’Occidente (395–423), mentre suo fratello maggiore Arcadio ereditò l’Oriente. Durante la prima parte del suo regno fu soggetto all’influenza del Vandalo Stilicone, di cui sposò la figlia, ea quella del vescovo di Milano, Ambrogio, che lo esortò a proseguire con la legislazione a tutela della religione cattolica. Le leggi di Arcadio riguardanti gli ebrei erano valide anche nella parte occidentale dell’impero. Alcune leggi di Onorio furono successivamente incorporate nel Codice Teodosiano (C.Th.) e in parte anche nel Codice Giustiniano (CJ). Nel 399 Onorio proibì che l’oro e l’argento che erano stati raccolti dalle sinagoghe per il patriarca fossero inviati a Gerusalemme e li fece confiscare. Il giudaismo è stato definito come una superstizione indegna (inquietante indegno) e il patriarca come predatore degli ebrei (Spoiler ebraico; C.Th. 16: 8, 14). Nel 404, tuttavia, ritirò il divieto, basando la sua decisione su antichi principi (C.Th. 16: 8, 17); fu in parte ristabilito dai suoi successori (C. Th. 16: 8, 29). La conversione al giudaismo fu severamente punita (cfr. Matteo 16: 8, 26; cfr. 1: 9, 16). Onorio permise agli ebrei di mantenere schiavi cristiani a condizione che permettessero loro di praticare la loro religione e che non si facesse alcun tentativo di proselitismo (C.Th. 16: 9, 3 di 415 d.C.). Ebrei e samaritani non erano più ammessi al servizio militare (cfr. Ts 16: 8, 16). I ripetuti interventi dell’imperatore per sostenere il divieto di disturbare gli ebrei innocenti e le loro riunioni religiose e di danneggiare le sinagoghe (C.Th. 16: 8, 21 di 412–21 d.C.; C.Th. 16: 8, 26 di 423 d.C. ) mostrano che la posizione degli ebrei era insicura. In varie occasioni, tuttavia, fu riconosciuta l’osservanza del sabato, privato del suo significato religioso, e furono proibiti i procedimenti giudiziari che coinvolgevano gli ebrei il sabato e in altri giorni festivi ebraici (C.Th. Th. 2: 8, 26, di 409).
bibliografia:
Juster, Juifs; G. Ferrari delle Spade, in: Festschrift … Leopold Wenger, 2 (1945), 102–17 (It.); B. Biondi, Il diritto romano cristiano1 (1952); J. Gaudemet, La chiesa nell’impero romano (1958), 623 e seguenti; AM Rabello, in: labeo, 14 (1968), n. 3, n. 21; E. Demougeot, in: Omaggi a L’Hermann (1960), 277ss.
[Alfredo Mordechai Rabello]