Oak, sinodo del

Il Sinodo della Quercia era un consiglio locale convocato illegalmente nel 403 da Teofilo, Patriarca di Alessandria, in un sobborgo di Calcedonia chiamato “La Quercia”, per deporre Giovanni Crisostomo dalla Sede di Costantinopoli. Nel 401 Teofilo aveva scomunicato ed esiliato i fratelli alti e altri monaci nitrici che lo avevano offeso come origenisti. Hanno fatto appello a Giovanni Crisostomo, che ha dato loro ospitalità ma ha rifiutato la comunione ecclesiastica in attesa della risoluzione finale del loro caso. Si appellarono anche all’imperatore Arcadio e Arcadio convocò Teofilo a comparire prima di un sinodo del 40

vescovi a Costantinopoli, su cui avrebbe presieduto Crisostomo. Crisostomo protestò dicendo che, canonicamente, Teofilo doveva prima essere ascoltato da un sinodo nella sua provincia.

Teofilo non aveva simili scrupoli canonici. Mentre si recava nella capitale, minacciò di deporre Giovanni e, al suo arrivo (403), connivé tra corte e clero per raggiungere tale scopo. I suoi complotti prosperarono e si trasferì attraverso il Bosforo a “The Oak”, dove, sebbene fuori dalla sua giurisdizione, convocò un sinodo di 36 vescovi. Di questi, almeno 29 erano le sue suffraganee egiziane; gli altri erano nemici di Giovanni, inclusi alcuni vescovi di Efeso che Giovanni aveva deposto per simonia. Due vescovi egiziani furono inviati a Giovanni con un ordine secco perché comparisse davanti a Teofilo e al suo sinodo. Giovanni si rifiutò di comparire davanti a un tribunale i cui membri erano allo stesso tempo accusatori, giudici e testimoni. Successivamente, a due membri del clero di Giovanni fu detto di chiamarlo. Giovanni ha rispedito una protesta citando l’illegalità del sinodo, ei tre vescovi che hanno portato questa risposta sono stati maltrattati dai padri sinodali. Un’ultima convocazione, da parte dell’imperatore stesso, richiedeva la sua presenza. Sicuro della sua posizione canonica, John rifiutò di nuovo e fu processato in assenza. In 46 accuse è stato accusato di uso improprio dei fondi della chiesa, trattamento tirannico del suo clero, irregolarità nei rituali, invasione della giurisdizione e persino alto tradimento. Tutte le accuse erano frivole, esagerate o totalmente false. Tuttavia, dopo 14 sessioni, il sinodo lo ha condannato e deposto. L’accusa di tradimento fu riferita all’imperatore, che poi ordinò l’esilio di Crisostomo.

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