Educatore domenicano messicano e arcivescovo di Santiago de Compostela, Spagna; b. Querétaro, Messico, c. 1632–34; d. Santiago de Compostela, 7 novembre 1715. Suo padre, Antonio, fungeva da moderatore generale di Città del Messico e sua madre era Doña María de Hijar y Figueroa. Ha conseguito la laurea in filosofia nel 1652 e si è unito ai domenicani nel 1654 a Città del Messico. Successivamente ha insegnato teologia all’Università del Messico e al Collegio Domenicano di Porta-Coeli,
Città del Messico. Il capitolo provinciale del 1663 lo raccomandava per il grado di presentata e il capitolo del 1667 per quello di maestro di teologia. Fu consulente del Sant’Uffizio e fu inviato a Roma come definitore del capitolo generale. Là fu eletto maestro generale nel 1677. Invitò i padri capitolari a rivedere la costituzione ea ristabilire più perfettamente la vita comune nei conventi domenicani. Nel 1685 fu nominato arcivescovo di Santiago de Compostela. Fu anche cappellano del re Carlo II, che lo rese grande di Spagna. Nella sua diocesi era zelante nel correggere la morale e ripristinare la disciplina. Le entrate della sede, circa 100,000 ducati, furono utilizzate per costruire infermerie, conventi, cappelle e chiese e per aiutare i poveri. Ha raccolto una grande biblioteca, che è stata data ai gesuiti alla sua morte.
Bibliografia: da mortaio, Storia dei Maestri Generali dell’Ordine dei Predicatori, 8 v. (Parigi 1903-20).
[ab nieser]