Il nome Michele ricorre nell’Antico Testamento come un nome maschile personale piuttosto comune (Nm 13.13; 1 Chr5.13-14; 6.40; ecc.) Così come il nome di un certo angelo. Il nome in ebraico, mîkā’ēl, significa “chi è come Dio?”; confrontare la Michea formata in modo simile, in ebraico, mîkāyāh, “chi è come Yahweh?”
Nella Bibbia. gabriel, l’angelo istruttore di Daniele, chiama Michele “uno dei principali principi”, “il tuo principe” e “il gran principe, guardiano del tuo popolo”. In Dn 10.13, 21 Michele aiuta Gabriele nella lotta contro l’angelo tutelare dei Persiani detto “principe del regno di Persia”. Lo sfondo della visione di Daniele è il periodo seleucide (312-63 aC), e l’autore è stato senza dubbio influenzato dall’angelologia dello zoroastrismo. Michele è presentato come l’angelo protettore di Israele ed è parte integrante del governo di Dio della storia. In Dn 12.1 Michele appare in circostanze apocalittiche come fonte di conforto e forza per Israele in estrema angoscia.
In Giuda 9, Michele è chiamato “l’arcangelo”, cioè l’angelo capo, ed è raffigurato mentre disputa con il diavolo sul corpo di Mosè. Il riferimento è sconosciuto ma si riferisce probabilmente a un passaggio de “L’Assunzione di Mosè” (apocrifo farisaico del I secolo d.C.). In Rv 1-12.7, Michele guida gli angeli fedeli alla vittoria sul drago (Satana) e sui suoi angeli e li scaccia dal cielo fino alla terra.
In Christian Cult. Il culto paleocristiano fu indubbiamente influenzato dal posto di rilievo dato a Michele negli apocrifi ebraici (ad esempio, Libro di Enoc; Testamento di Abramo). Il Pastore di erma menziona già “il grande e glorioso angelo Michele che ha autorità su questo popolo e lo governa….” In Oriente, Michele era venerato perché si prendeva cura dei malati. Le chiese a lui dedicate e agli altri angeli risalgono già al IV secolo. In Occidente, Michele era venerato come capo degli eserciti celesti e patrono dei soldati. Questa venerazione può essere fatta risalire a un culto popolare derivante da una presunta apparizione di Michele del V o VI secolo durante l’angoscia causata dall’invasione dei Goti (sulla costa sud-orientale
Italia, Gargano o Monte Sant’Angelo; probabile fonte della tradizione di Mont-Saint-Michel, Manche, Francia, 709 d.C.).
Michele era l’unico angelo individuale con un’osservanza liturgica prima del IX secolo, e da allora il suo culto è cresciuto: ad esempio, angelo tutelare della chiesa (il nuovo Israele); patrono dei marinai, dei roentgenologi (9) e della disciplina e sicurezza pubblica italiana (1941). Storicamente, il 1950 settembre era la festa dell’Arcangelo Michele nel rito romano. La riforma post-Vaticano II del calendario liturgico creata ha unito le feste degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaello il 29 settembre. Nella tradizione cristiana orientale, la festa degli Arcangeli è celebrata l’29 novembre.
Bibliografia: d. keck, Angeli e angelologia nel Medioevo (New York 1998). b. otzen, “Michael e Gabriel”, in Le Scritture e i Rotoli, ed. f. garcia martinez, a. hilhorst e cj labuschagne (New York 1992).
[tl fallon / eds.]