Mersch, Émile

Teologo; b. Marche, Belgio, 30 luglio 1890; d. Lenz, Francia, 23 maggio 1940. Entrò nella Compagnia di Gesù nel 1907. Durante i suoi studi teologici (1914-18) iniziò il lungo lavoro che, con molte altre attività coinvolgenti, lo avrebbe occupato fino alla sua morte prematura 23 anni più tardi: una sintesi della dottrina del corpo mistico di cristo come centro di tutti i grandi dogmi cristiani. Come professore di filosofia a Namur dal 1920 al 1935, ha ricoperto diversi incarichi intellettuali e religiosi nel collegio, nel seminario diocesano e nella città stessa. Tra le sue opere filosofiche, Obbligo morale: principio di libertà (Louvain 1927) si distingue. L’influenza religiosa di Mersch era profonda a causa del suo calore umano e della sua capacità di ispirare gli altri con i suoi ideali.

Prima di tentare di costruire la sintesi dogmatica della dottrina del corpo mistico, Mersch si rese conto che era necessario un lavoro preliminare basato sulla scrittura e sulla tradizione patristica. Lunghe ricerche occuparono tutto il suo tempo libero dal 1920 al 1929, e nel 1933 pubblicò i due volumi Il corpo mistico di Cristo: studi di teologia storica (Louvain). Il libro ebbe un successo immediato, non solo tra i cattolici, ma anche negli ambienti teologici protestanti. Questo successo ha richiesto una seconda (1936) e una terza (1951) edizione, e nel 1938 la traduzione inglese, Il Cristo intero, è stato pubblicato (Milwaukee).

Mersch è poi tornato al suo progetto iniziale, la sintesi teologica della dottrina del Corpo Mistico. Dopo la sua morte furono identificate tre bozze successive. Pur contribuendo con molti articoli su questo argomento a varie riviste (ad esempio, 24 articoli in Nuovo giornale teologico dal 1926 al 1940), ha quasi completato la terza bozza della sua sintesi a Louvain (1935-40). Ha elaborato una sintesi morale e ascetica parallela alla sintesi dogmatica: Moralità e corpo mistico apparve nel 1937 [4a edizione nel 1951; Traduzione inglese: Moralità e corpo mistico (New York 1939)].

All’inizio di maggio 1940, Mersch fu costretto dagli eventi della guerra a lasciare Lovanio per l’esilio, essendo stato incaricato di vigilare sulla sicurezza di diversi padri più anziani. Ha portato con sé il manoscritto della terza bozza della sua sintesi dogmatica. La sua vita si è conclusa con una serie di atti di abnegazione. Il 23 maggio 1940, nel presbiterio della cittadina francese di Lenz, nonostante i frequenti bombardamenti, si offrì di portare soccorso a diversi feriti. In questo atto di carità incontrò la morte, una morte probabilmente preceduta da un grande sacrificio per lui: incertezza per due giorni sulla sorte del suo manoscritto, in cui aveva concentrato tante speranze. Il suo corpo fu sepolto per la prima volta nel cimitero di Lenz; dopo la guerra fu riportato a Namur.

Il manoscritto della parte completata della terza bozza della sua sintesi dogmatica è stato recuperato. Con l’aiuto delle due precedenti bozze lasciate dall’autore a Louvain ea Bruxelles, l’opera è stata ricostruita abbastanza da rimanere l’espressione fedele di tutto il suo pensiero. Nel luglio 1944 apparve in due volumi sotto il titolo Teologia del corpo mistico (Bruxelles) ed è ora alla sua 4a edizione [traduzione inglese: La teologia del corpo mistico (St. Louis 1951)].

Bibliografia: j. levie, “Padre Émile Mersch”, in e. Mersch, Teologia del corpo mistico, 2 v. (Bruxelles 1944) 1: vii – xxxiii, con bibliografia delle opere di Mersch. g. dejaifve, “‘La Théologie du corps mystique’ du P. Ém. Mersch”, Nuova rivista teologica 67 (1945) 1016-24.

[j. vita]