Ephraim ibn avi alragan

Ephraim ibn avi alragan (fine dell’XI e inizio del XII secolo), halakhista nordafricano. È indicato nella letteratura halakhica come “Rabbenu Ephraim”, “Efraim di Kaleah”, “Efraim il Sefardita”, “Efraim, allievo del Rif” (cioè Isacco * Alfasi), “Efraim il Vecchio”, ecc. viveva a * Qalʿat Hammād (Algeria). Efraim era un eccezionale discepolo di Alfasi, con il quale discusse i problemi halakhici e Alfasi a volte accettò il suo punto di vista. Il “Mahadura Batra“(seconda recensione del halakhot di Alfasi) contiene gli emendamenti di Efraim. È stato il primo a scrivere un commento al halakhot di Alfasi, e di questo si fa riferimento nelle opere di rishonim sotto vari nomi: haggahot (“glosse”), hassagot (“recensioni”), teshuvot (“Risposte”), tosafot (“addenda”) e tashlum halakhot (“complemento al halakhot “). L’opera non è sopravvissuta, ma citazioni da essa compaiono nelle opere del rishonim, e una parte sostanziale di esso, su Bava Kamma, è stato pubblicato nel Temim De’im, no. 68, a margine nell’edizione Romm Vilna (1882) di Alfasi. Le citazioni indicano che il libro copriva l’intero halakhot e forse anche la Mishnah dei trattati che Alfasi non ha incluso nel suo lavoro. Il libro si compone di supplementi al halakhot (“additional halakhot omesso da Alfasi “), spiegazioni di passaggi dal Gemara che Alfasi ha citato senza commenti, spiegazioni del testo stesso e confutazioni dei critici di Alfasi. Contiene anche critiche ad Alfasi, principalmente dove è in disaccordo con le decisioni del babilonese Geonim e studiosi nordafricani e con le loro usanze. Le critiche sono presentate con vigore ma con rispetto. A volte, quando un’opinione attribuita ad Alfasi non è accettabile per Efraim, lui, come altri ammiratori di Alfasi, mette in dubbio l’attribuzione. Lo scopo di Ephraim era quello di garantire l’accettazione universale per il halakhot; anche le sue critiche erano dirette a questo scopo, poiché citando le opinioni di studiosi precedenti che contrastano con quelle di Alfasi, coloro che erano in disaccordo con lui potevano ancora usare l’opera nel suo insieme come un codice autorevole. Perché il rishonim Citando principalmente le critiche di Efraim, si pensava che l’intera opera fosse critica. Efraim esercitò un’influenza in particolare sui primi studiosi della Provenza e della Catalogna, come * Abraham b. David di Posquiéres, * Zerahiah ha-Levi, * Jonathan ha-Kohen di Lunel, * Isaac n. Abba Mari di Marsiglia e * Nah-manides. Molti dei suoi insegnamenti sono contenuti nelle loro opere, a volte senza attribuzione. In alcuni casi le sue glosse ai margini furono incorporate per errore dai copisti nel testo del halakhot si. Solomon b. Parḥon era uno degli allievi di Efraim.

bibliografia:

Benedetto, in: ks, 25 (1948/49), 164–9, 229–30; 26 (1949/50), 216, 322–38; 31 (1955/56), 264; Ta-Shema, ibid., 42 (1966/67), 507–8.

[Binyamin Zeev Benedikt]