Eleazar ben anania, leader zelota a Gerusalemme durante la guerra ebraica con Roma 66-70 d.C. Evidentemente Eleazar già ricopriva la carica di Capitano del Tempio (segan ha-Kohanim – στρατηγόος) durante la procura di * Albinus, 62-64 d.C., e continuò a mantenere quella posizione fino alla distruzione del Tempio. Figlio del sommo sacerdote * Anania e membro dei circoli sacerdotali che si unirono alla rivolta, persuase i sacerdoti a interrompere la pratica di accettare offerte a favore degli stranieri. La cessazione del sacrificio offerto per l’imperatore equivaleva a sfidare il dominio romano e, secondo Giuseppe Flavio, questa azione segnò la rivolta contro Roma. Il Talmud attribuisce l’azione a Zaccaria b. Avkulus (Git. 56a).
L’interruzione dei sacrifici per la salute dell’imperatore portò a una lotta a Gerusalemme tra gli zeloti e coloro che favorivano la conciliazione. Eleazar e i suoi partigiani si impossessarono del monte del Tempio e della città bassa mentre il partito della pace e le truppe del re * Agrippa ii occupavano la città alta. Con l’aiuto della fazione estremista * Sicarii, però, Eleazar ed i suoi uomini sono riusciti a catturare anche questa sezione. Gli elementi estremisti hanno quindi preso il sopravvento e hanno attaccato non solo i romani, ma anche i loro avversari tra i loro compatrioti. Incendiarono i palazzi di Agrippa, * Berenice e del sommo sacerdote Anania, nonché gli archivi pubblici dove venivano depositati i titoli di prestito. Anania e suo fratello Ezechia (vedi * Anania b. Nedebeus) furono messi a morte. Quando * Menahem b. Giuda il Galileo, figura centrale tra gli estremisti, tentò di impadronirsi del comando, fu sventato da Eleazaro. Dopo che * Cestio Gallo fu sconfitto, Eleazaro fu nominato generale dell’Idumea dal gruppo di guerra a Gerusalemme, insieme a * Gesù b. Zapphas. L’appuntamento è stato evidentemente sollecitato dal desiderio di rimuoverlo da una posizione chiave nel comando, e di lui non si sa più niente.
bibliografia:
Derenbourg, Hist, pp. 472-4; Schuerer, Gesch, 1 (19014), 584, 602, 607; Klausner, Bayit Sheni, 5 (19512), 145-9; M. Stern, in: Ha-Ishiyyut ve-Dorah (1963), 73; Jos., Ant., 20: 208; Jos., Wars, 2:17, 409, 425, 566.
[Lea Roth]