Dickens, charles ° (1812-1870), romanziere inglese. Uno dei suoi primi romanzi a figura intera, Oliver Twist (1837–38), dedito ai mali del sistema della legge sui poveri, introduce un cattivo ebreo, Fagin, un corruttore di giovani e ricettore di beni rubati. Con Shylock di Shakespeare, Fagin è senza dubbio la figura ebraica più nota rappresentata nel canone tradizionale della letteratura inglese. Il giovane eroe, Oliver, cade nelle grinfie di Fagin ma viene salvato dalla corruzione dalla sua nativa innocenza e da alcuni amici di buon cuore. Fagin, come il ladro Bill Sikes nello stesso romanzo, è uno dei personaggi di Dickens del mostruoso male, uno stereotipo letterario più grande della vita. Per quanto riguarda la sua ebraicità, Dickens ha affermato che “quella classe di criminali era quasi invariabilmente un ebreo”, ma Fagin in realtà manca di tratti ebraici riconoscibili. Dickens fu sfidato sui suoi pregiudizi antisemiti e, in risposta, affermò di essersi sempre sentito un amico degli ebrei. Come a dimostrarlo, il suo ultimo romanzo completo, Il nostro comune amico (1864–65), presentava il signor Riah, “il gentile ebreo nella cui razza la gratitudine è profonda”. Gli ebrei appaiono in altri romanzi di Dickens, in particolare Pickwick Papers (1836) e Martin Chuzzlewit (1843). Il ritratto contraddittorio di Dickens degli ebrei illustra qualcosa dell’ambiguità dell’immagine ebraica nell’Inghilterra vittoriana, e anche le profonde contraddizioni nel carattere complesso di Dickens.
bibliografia:
E. Johnson, Dickens: la sua tragedia e il suo trionfo, 2 voll. (1953); MF Modder, Ebreo nella letteratura inglese (1939), 217-36; E. Rosenberg, Da Shylock a Svengali (1960), cap. 5. Inserisci. bibliografia: P. Ackroyd, Charles Dickens (1990); J. Smole, Charles Dickens (2002); odnb online.
[Harold Harel Fish]