Cohn, jonas (1869-1947), filosofo ed educatore tedesco. Cohn era un illustre insegnante di estetica, che basava le sue conclusioni sull’effettiva esperienza estetica. Nato a Goerlitz, ha studiato filosofia con Wundt, Fischer, Paulsen, Barth e Kuelpe alle Università di Lipsia, Heidelberg e Berlino. Nel 1901 fu nominato professore di filosofia a Friburgo in Brisgovia. Nel marzo 1939 Cohn fuggì in Inghilterra, tornando in Germania dopo la seconda guerra mondiale. Un noto neo-kantiano, Cohn sviluppò un idealismo percettivo-critico che andava oltre la sintesi kantiana di razionalismo ed empirismo ed era centrato tra le scuole di pensiero di Marburg (vedi Hermann * Cohen) e neo-kantiano della Germania meridionale. Il contributo più prezioso di Cohn è stato nello studio dell’estetica. Tra le sue opere importanti ci sono le sue Dai valore alla scienza (1932) e La realtà come compito (1955).
bibliografia:
J. Cohn, in: R. Schmidt (ed.), Filosofia del presente negli autoritratti, 2 (1923), 61–81; Conte di Listowel, Una storia critica dell’estetica moderna (1933) in modo casuale; J. Conn, La realtà come compito (1955), appendice di J. von Kempski. Inserisci. bibliografia: J. Cohn, Jonas Cohn (La filosofia del presente nell’espressione di sé, vol. 11 (1923)); I. Idalovichi, “L’infinito come problema filosofico e religioso nel pensiero del neo-kantismo con una considerazione speciale di Jonas Cohn”, in: Rivista teologica 46: 3, 1990-245 (65); M. Heitmann, Jonas Cohn – Il problema del compito infinito nella scienza e nella religione (1999).
[Shnayer Z. Leiman]