Cilicia degli armeni, patriarcato di

Il patriarcato cattolico della Chiesa cattolica armena, con sede a Beirut, in Libano, fondato nel 1742 da papa Benedetto XIV con giurisdizione sui cattolici orientali armeni nell’allora impero ottomano. Il patriarcato deriva dall’episcopato di san gregorio miniatore (315).

La Cilicia, con le sue porte della Cilicia, è stata a lungo un collegamento tra l’Asia Minore e la Siria. Era sotto gli ittiti, i persiani (c. 500 a.C.), Alessandro Magno (333 a.C.) e Roma (103 a.C.), che liberò la sua costa dai pirati (62 a.C.) e ne fece parte della Diocesi d’Oriente (297 d.C.). Invasa dagli arabi dal 639 e riconquistata dal bizantino Niceforo II Foca (965), divenne un principato sotto gli armeni che erano fuggiti dai turchi selgiuchidi (1080). Fu alleato dei crociati latini e divenne un regno (1199), che passò ai Lusignani di Cipro (1342) e poi ai Mamelucchi (1375). Nel 1522 la Cilicia faceva parte dell’Impero Ottomano.

San paolo nacque a Tarso, capitale della Cilicia e una delle nove sedi cilicane rappresentate al Concilio di Nicea I (325). Alle due province ecclesiastiche originarie della Cilicia sotto il Patriarcato di Antiochia, Tarso con cinque suffraganee e Anazarbo con nove suffraganee, si aggiunse Seleucia con 23 suffraganee al tempo di Costantino. mopsuestia era anche un’importante città della Cilicia. Circa 15 delle antiche sedi della Cilicia esistono ancora come sedi titolari. Resti di basiliche sono stati scoperti nella regione, che ebbe martiri paleocristiani.

All’indomani del Concilio Ecumenico di Calcedonia, la Cilicia fu divisa in Giacobiti e Melchiti, e la conquista araba causò ulteriori danni alla Chiesa locale. Papa Gregorio VII corrispondeva con il catholicos armeno Gregorio II prima delle Crociate. l’incoronazione di Leone II a re della Piccola Armenia da parte di un legato pontificio (1199) ripristinò l’unità con Roma fino al 1375. I crociati latini avevano stabilito sedi latine in Cilicia; e un’organizzazione domenicana lavorò per l’unione con Roma dal 1328 ma dovette essere abbandonata. Sis, capitale della Cilicia fino al 1375, aveva un catholicos (1293–1441), che si trasferì a Echmiadzin. La posizione di Echmiadzin come capo della Chiesa nazionale armena, che ancora ottiene, è stata infine riconosciuta dal Catholicos di Sis, che è stato riconosciuto da Echmiadzin come un “patriarca” subordinato. Questo cattolico armeno-patriarca di Sis, che ha presieduto 15 diocesi e 285,000 anime nel 1914, è fuggito dalla Turchia (1921) trasferendosi ad Alep e in Libano (1928). Diversi concili a Sis (1251, 1307, 1342) e Adana (1316) si occuparono della questione del riconoscimento del primato di Roma. Sis fu anche sede di un vescovo giacobita e, dal 1292 al 1387, del patriarca giacobita.

Nel 1740 Abraham (Peter) Ardzivean, vescovo cattolico di Alep, fu eletto Catholicos-Patriarca di Sis e nel 1742 ricevette il pallio a Roma; ma doveva risiedere in Libano. L’arcivescovado primaziale per i cattolici armeni stabilito a Istanbul (1830) fu unito al Patriarcato di Cilicia (1867) a seguito di una disputa giurisdizionale su sei nuove sedi create in Turchia (1850), e il patriarca si trasferì a Istanbul (1867-1928). La riorganizzazione del patriarcato (1928) dopo la persecuzione seguita alla prima guerra mondiale istituì il patriarca a Beirut.

Bibliografia: r. roberson, Le chiese cristiane orientali: una breve rassegna, (6a ed. Roma 1999).

[ja devenny / eds.]