Teologo bizantino, liturgista e scrittore spirituale; b. Salonicco, c. 1320; d. prima del 1391. Il cognome di Nicolas era Chamaetus, ma preferì usare il cognome della madre, Cabasilas. Suo zio, Nilus cabasilas, arcivescovo di Tessalonica, era il suo maestro. Nicolas servì alla corte dell’Imperatore Giovanni VI Cantecuzeno nel 1350, apparentemente come laico; e nel 1354 fu uno dei tre candidati al Patriarcato di Costantinopoli. Tuttavia non fu selezionato e rimase un laico; l’opinione che fosse succeduto a suo zio nella Sede di Tessalonica è falsa. Non deve essere identificato con Michael Cabasilas, il sacellarius, né è stato un partner di Nicephorus gregoras in controversia.
Dei suoi scritti più importanti, Un commento alla Divina Liturgia è una spiegazione della messa bizantina; non è eccelso come un tratto profondo e devoto sul sacrificio eucaristico. Nonostante una sezione anti-latina (cc. 29-30) che affronti la controversia relativa alle parole di consacrazione, l’opera è stata ben accolta in Occidente ed è stata utilizzata al Concilio di Trento durante le deliberazioni sulla Messa come un testimone della tradizione cattolica. Nicolas ha affrontato la vita spirituale nella sua Vita in Cristo, composto da sette libri; è un lavoro importante sull’ascetismo cristiano. I primi cinque libri trattano dell’attività divina nella vita spirituale, gli ultimi due della cooperazione dell’uomo. Si vede che l’attività di Dio si svolge all’interno della vita sacramentale. Così il primo libro tratta del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia. L’attività dell’uomo è vista come una sottomissione alla volontà di Dio, che si realizza con la preghiera e la meditazione sulla vita di Gesù.
Nicolas ha mostrato una profonda consapevolezza della rivoluzione sociale che ha colpito l’impero bizantino, e in particolare Tessalonica. Scrisse un trattato contro l’usura e indirizzò un memorandum all’imperatrice sul tasso di interesse. Si oppose alle politiche degli zeloti religiosi riguardo alla proprietà ecclesiastica e scrisse una considerazione riguardante la coltivazione del sapere da parte di uomini virtuosi (inedita). Ha scritto anche un trattato sullo scetticismo diretto contro l’influenza di Sesto Empirico sui suoi contemporanei.
La sua predicazione, soprattutto per la sua qualità teologica, fu molto apprezzata. Tra i suoi scritti vi sono prediche sull’Ascensione, sull’Annunciazione e su altre feste della Beata Vergine Maria; prediche sulle sofferenze di Cristo; encomi per San Demetrio, Santa Teodora e San Nicola, Giacomo il Giovane e sulle Tre Gerarchie. Si impegnò in lievi polemiche con l’Occidente e prese parte alle controversie esicaste. Ha scritto poesie religiose di un certo valore e ha lasciato una notevole quantità di corrispondenza. Nicolas Cabasilas rappresenta al meglio la tradizione del teologo laico bizantino.
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