Adrian vi, papa

Pontificato: dal 9 gennaio 1522 al 14 settembre 1523; b. Adrian Florensz Dedal, Utrecht, 2 marzo 1459. Fu l’ultimo papa non italiano fino all’elezione di Giovanni Paolo II nel 1978. Sua madre vedova gli assicurò una buona educazione con i Fratelli della Vita Comune a Zwelle e Deventer, e questo gli permise di entrare all’Università di Lovanio quando aveva 17 anni. Lì studiò e insegnò teologia; nel 1497 divenne decano della chiesa di San Pietro, Lovanio, e rettore dell’università, di cui fu due volte rettore magnifico. Uno dei suoi studenti ha pubblicato i suoi appunti sul Frasi di Peter Lombard (1512), e alcune delle sue controversie (Domande Quodlibetica, 1515.)

Nel 1515 Margherita di Borgogna lo scelse come membro della sua famiglia e l’imperatore Massimiliano lo nominò tutore di suo nipote, il futuro imperatore Carlo V, che rimase grato per tutta la vita per l’istruzione religiosa di Adriano. Nello stesso anno Adrian fu inviato in una difficile missione diplomatica in Spagna, dove divenne amico del cardinale ximÉnez di cisneros. Alla morte di Ferdinando V di Castiglia nel 1516, fu nominato amministratore unico del regno fino all’arrivo di Carlo I. Fu nominato vescovo di Tortosa (1516), viceré di Spagna (1517) e inquisitore di Aragona e Navarra ( 1517) e Castiglia e Leon (1518). Su richiesta dell’Imperatore Carlo fu creato cardinale di Utrecht il 1 giugno 1517.

A Roma, alla morte di Leone X e dopo turbolente deliberazioni, fu eletto papa all’unanimità. Rimase scioccato dalla notizia, trasmessa a lui in Spagna, ma accettò la volontà di Dio e prese il suo nome come Papa Adriano VI. Come aveva lavorato in Spagna nella completa ignoranza della lingua e dei costumi del paese, dove era risentito come straniero, così in Italia era un estraneo al suo ambiente. Aveva poca simpatia per l’arte e la cultura rinascimentale, anche se apprezzava l’apprendimento degli umanisti, Johann eck e Juan Luis Vives, e cercava di assicurarsi il sostegno e il consiglio di Erasmo. Le difficoltà che ha incontrato a Roma sono state schiaccianti.

I principali principi cattolici, Francesco I di Francia e l’imperatore Carlo V, di cui aveva bisogno l’aiuto, erano in guerra tra loro. Nell’avanzata turca, Belgrado era caduta e l’isola di Rodi era minacciata. Fu il primo papa ad affrontare il pieno impatto della rivolta luterana, che stava compiendo rapidi progressi, e ad affrontare la pressante necessità di riforma della Chiesa.

Con la confusione nello Stato Pontificio, la mancanza di risorse finanziarie e gli alleati riluttanti, non è riuscito a salvare il cristianesimo dalla disunità e dai turchi. L’isola di Rodi cadde nel dicembre 1522 e la strada per l’Ungheria era aperta. La sua richiesta di riforma alienò i cardinali così come i membri della Dieta di Norimberga (1522–23), dove la sua “Instructio” alla nazione tedesca fu mal accolta e ignorata. Praticamente solo ed esausto dall’opposizione di tutte le parti, morì, a soli 20 mesi dalla sua adesione al papato.

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