Aḥerim

AḤERIM (Ebr. אֲחֵרִים; lett. “Altri”), uno pseudonimo per i saggi i cui insegnamenti sono citati in modo anonimo nella letteratura tannaitica. Secondo il Talmud (Hor. 13b, 14a), aḥerim è stato usato come pseudonimo per R. * Meir in modo che i suoi insegnamenti non sarebbero stati proposti sotto il suo nome nel bet ha-midrash – questo, in punizione per il suo tentativo, insieme a R. * Nathan, di assalire la dignità e l’autorità del nasi, * Simeon b. Gamalielii, e di rimuoverlo dall’incarico. La punizione, tuttavia, non rimase in vigore molto a lungo, il Talmud continuò che in un’occasione Judah ha-Nasi, figlio di Simeon b. Gamaliele II, stava insegnando una certa Mishnah a suo figlio Simeone con le parole “,aḥerim dite: “al che Simeone disse a suo padre:” Chi sono quelli di cui beviamo le acque ma i cui nomi non menzioniamo? “, al che Giuda rimase all’opinione di suo figlio e al posto di”aḥerim dire “dichiarato esplicitamente,” A nome del rabbino Meir si dice “(ibid.). In effetti, nella Mishnah, curata da Giuda, l’espressione “aherim dicono “non si verifica. I tosafisti, invece, hanno sottolineato la difficoltà nell’identificazione di”aherim“con Meir, perché in molti passaggi le parole”aḥerim dire “si verificano in opposizione al punto di vista di Meir. Un tosafista ha suggerito che solo gli insegnamenti che Meir ha ricevuto dal suo insegnante, * Eliseo b. Avuyah, in seguito chiamato Aḥer, sono stati introdotti con questo pseudonimo. Gli stessi tosafisti, tuttavia, trovarono questa spiegazione insoddisfacente e suggerirono invece che quelle opinioni che aveva cambiato dopo essere stato punito e indicato come aḥerim sono citati sotto questo pseudonimo, mentre i suoi punti di vista precedenti appaiono sotto il suo nome (Tos., Sot. 12a).

bibliografia:

Hyman, Toledot, 138.

[Zvi Kaplan]