Azeglio, massimo taparelli, marchese d ‘°

Azeglio, massimo taparelli, marchese d ‘° (1798–1866), statista e scrittore italiano; figura di spicco nella rinascita nazionale italiana. D’Azeglio è nato a Torino, figlio del Marchese Cesare d’Azeglio e di Cristina Marozzo di Bianzé. Spinto fin dalla giovinezza da interessi intensi ed eclettici e viaggiando con il padre, diplomatico della corte piemontese, ha avuto modo di frequentare i circoli letterari e artistici di diverse città italiane, interessandosi particolarmente alla pittura. Fu tuttavia come romanziere che d’Azeglio vinse fama tra i suoi contemporanei, soprattutto grazie alla pubblicazione nel 1833 del romanzo Ettore Fieramosca o la Disfida di Barletta, un vero bestseller all’epoca. Attento sostenitore dell’emancipazione civile delle minoranze religiose del Regno di Piemonte (ebrei e protestanti), d’Azeglio svolse un ruolo di primo piano sia nella fase ideologica preliminare (con l’opuscolo politico del 1844 I casi di Romagna) e nella fase politica delle rivolte del 1848 (la prima guerra d’indipendenza italiana). Dopo la sconfitta dell’esercito piemontese a Novara, d’Azeglio fu nominato primo ministro del Regno di Piemonte tramite gli Austriaci il 7 maggio 1849. In questo ruolo istituì una giudiziosa ed equilibrata riforma degli istituti pubblici. Con l’abrogazione della giurisdizione ecclesiastica nel 1850, d’Azeglio iniziò la trasformazione del Piemonte in uno stato liberale, laico e moderno. Si dimette da primo ministro nel 1852 e fu sostituito da Cavour ma continuò a ricoprire incarichi di rilevanza politica, senza mai abbandonare i suoi interessi letterari. Morì mentre lavorava alla sua autobiografia (I miei ricordi), una delle opere letterarie più interessanti del Revival Nazionale Italiano.

bibliografia:

Dizionario Biografico Italiano, 4 (1962), 746–52, inclusa la bibliografia.

[Massimo Longo Adorno (2nd ed.)]