Giovanni viii, papa

Pontificato: dal 14 dicembre 872 al 16 dicembre 882. Figlio del romano, Gundo, fu arcidiacono della Chiesa romana per vent’anni prima di succedere ad Adriano II nella Sede Pontificia, nonostante l’opposizione di per mosus. Nel suo pontificato decennale Giovanni fu costretto a lottare contro lo scisma d’Oriente, gli intrighi romani, il tradimento dei principi italiani, la contesa per il trono imperiale e l’invasione saracena: in breve, l’intera gamma di guai caratteristica della sua epoca violenta. Sebbene non sia stata scritta alcuna biografia contemporanea, una lunga serie di lettere (Lettere storiche della Germania 7: 1–133) e un lungo Registrati dei suoi atti (La regata pontefice della chiesa romana fu fondata dalla donna dopo la nascita di Cristo, 1198 1: 376–422; 2: 704, 746) tracciano in dettaglio un pontificato complicato e pieno di azione. Giovanni ha sostenuto il lavoro missionario di (San) Metodio (vedi Cirillo e Metodio, ss) tra gli slavi. All’inizio Giovanni proibì l’uso della lingua slava nella loro liturgia, ma in seguito la approvò. Sebbene gli intrighi e le violenze contro Metodio e i suoi colleghi slavi da parte di principi e uomini di chiesa tedeschi e ungheresi abbiano schiacciato l’uso della liturgia slava in Moravia, essa sopravvisse tra i bulgari. Altri problemi impedirono a Giovanni di cogliere efficacemente l’opportunità offerta dal re Boris i di portare la Chiesa bulgara sotto la giurisdizione diretta di Roma piuttosto che di Costantinopoli. Tuttavia, è riuscito a preservare la Chiesa di Croazia per l’Occidente. Nell’879 Giovanni riconobbe Fozio come patriarca di Costantinopoli. Giovanni è stato condannato per il suo trattamento precoce indulgente nei confronti di Fozio, ma è più realistico riconoscere che il papa ricevette continuamente false informazioni dall’Oriente e, per tutta la vicenda di Fozio, fu distratto dai problemi a casa.

In Occidente il più tormentoso dei problemi di Giovanni fu con i pirati saraceni che, in alleanza con piccoli principi italiani, continuarono a invadere, occupare, saccheggiare, ritirarsi e tornare in Italia durante il pontificato di Giovanni. L’alleato naturale del papa in Italia contro un tale nemico era l’imperatore romano: Giovanni sostenne l’imperatore luigi ii e alla morte di Luigi (875) chiamò imperatore Carlo il Calvo, incoronandolo a Roma il giorno di Natale dell’875. Nel febbraio 876 Carlo divenne anche re d’Italia, e lui e Giovanni unirono le forze contro i Saraceni e i principi italiani alleati. Prima che il suo aiuto potesse essere di grande utilità, tuttavia, Carlo morì (ottobre 877). Papa Giovanni ha favorito Boso, duca di Arles, a succedere all’Impero, ma Boso era riluttante a combattere per la corona. Allontanandosi dalle pressioni di Guido III di Spoleto e di Adalberto di Toscana, Giovanni incoronò Carlo III il Grasso imperatore nell’881. Giovanni, in effetti, era il suo generale e ammiraglio; fortificò Roma, fondò una marina pontificia e difese le coste. Stava ancora respingendo gli invasori quando morì nell’882. Il pontificato di dieci anni di Papa Giovanni sembra incredibilmente ricco di eventi, ed emerge come uno dei papi migliori nei secoli tra Gregorio I e Gregorio VII.

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