Il tradizionalismo cattolico è definito come un movimento internazionale per preservare modelli religiosi, ideologici, organizzativi e cultuali dell’identità cattolica pre-Vaticano II. Il tradizionalismo cattolico è emerso in modo diffuso e segmentato. Il movimento faceva inizialmente parte del malcontento cattolico conservatore per le iniziative di riforma del Concilio Vaticano II. Con la diffusione del conflitto e della polarizzazione sulla scia del Concilio, e in seguito al divieto della liturgia tridentina dopo il novembre 1971, il tradizionalismo cattolico divenne un movimento più distinto dal punto di vista organizzativo e ideologico.
Le caratteristiche ideologiche distintive del tradizionalismo cattolico includono tendenze verso una lettura letteralistica e astorica di documenti e decreti della Chiesa pre-Vaticano II (in particolare quelli associati al Concilio di Trento, Vaticano I e encicliche e pronunciamenti papali anti-modernisti) e un forte orientamento alla cospirazione incarnato con immagini apocalittiche. L’elemento più estremo del movimento (sede-vacantists ) afferma che il Vaticano II era un “falso concilio”, che i papi recenti sono stati deposti e scomunicati, e che il Novus Ordo La messa è un rito intrinsecamente non valido. Elementi più moderati accettano l’autorità del Magistero, ma affermano che il papa ei vescovi hanno sbagliato di giudizio. Questi tradizionalisti hanno anche focalizzato l’attenzione sulle presunte “contraddizioni” tra la dottrina e la disciplina della Chiesa pre e post-Vaticano II. In quanto movimento di tipo settario, i tradizionalisti hanno apertamente sfidato la gerarchia della Chiesa istituendo cappelle e centri di messa illeciti in una campagna per “salvare” la forma tridentina latina della Messa, il simbolo della cultura del malcontento tradizionalista per aggiornamento.
La prima organizzazione tradizionalista, il Catholic Traditionalist Movement, Inc., fu lanciata pubblicamente negli Stati Uniti nel marzo del 1965, quando il reverendo Gommar De Pauw, professore di teologia e diritto canonico al Mount St.Mary’s Seminary di Emmitsburg, nel Maryland, ha emesso un “Manifesto cattolico tradizionalista” che mette in guardia contro la “protestantizzazione” del Vaticano II della fede cattolica romana. All’inizio degli anni ‘1970, altre organizzazioni tradizionaliste si erano formate sotto vari nomi negli Stati Uniti. I più noti sono il Movimento Cattolico Romano Ortodosso, i Cattolici Tradizionali d’America, i Cattolici Romani d’America e l’Associazione San Pio V; e in Europa la Società di San Pio X, la Controriforma cattolica e l’Associazione di San Pio V. Questi gruppi, insieme al sostegno di sacerdoti tradizionalisti non affiliati, hanno stabilito una rete mondiale di pubblicazioni, scuole, cappelle e Centri della Messa che promuovono la teologia pre-Vaticano II e la pratica liturgica e sacramentale.
La figura più visibile nel movimento tradizionalista è l’arcivescovo Marcel Lefebvre. Dopo il Concilio Vaticano II, l’ex Arcivescovo di Dakar (Senegal) e di Tulle (Francia) si è alleato con quelle forze che resistevano aggiornamento. Nel 1968 si dimise da capo dei Padri dello Spirito Santo in una disputa sulla riforma dell’ordine in linea con le direttive del Vaticano II. Lefebvre si trasferì a Roma per andare in pensione ma, per suo conto, fu cercato da giovani uomini desiderosi di una direzione nella formazione sacerdotale. Nell’ottobre 1970, Lefebvre aprì un seminario a Econe, in Svizzera. Il mese successivo, il vescovo di Friburgo istituì canonicamente quello di Lefebvre Fraternità Sacerdotale San Pio X. (Fraternità San Pio X).
A seguito di un’indagine canonica del suo seminario nel 1974, l’arcivescovo francese ha emesso una aspra “Dichiarazione” (21 novembre) ripudiando le tendenze “neo-moderniste” e “neo-protestanti” manifestate nei documenti del Vaticano II. Nei mesi successivi si sono svolti una serie di incontri, negoziati e uno scambio di lettere tra Lefebvre e il Vaticano. Nel giugno del 1975, Papa Paolo VI revocò l’approvazione canonica della Fraternità San Pio X e di tutte le sue istituzioni, compreso il seminario di Econe. Nel luglio del 1976, a seguito della pubblica sfida a un’esplicita direttiva vaticana che vietava nuove ordinazioni, Lefebvre fu privato dell’autorità canonica per esercitare i suoi poteri sacerdotali.
I successivi negoziati non sono riusciti a risolvere il conflitto tra l’arcivescovo francese e Roma e lo status del movimento tradizionalista in generale. La fraternità sacerdotale di Lefebvre gestisce attualmente una rete internazionale di seminari, cappelle, scuole e fondazioni religiose e rimane l’organizzazione principale della causa tradizionalista.
Il numero di seminaristi è passato da una manciata nel 1970 a oltre 350 sacerdoti ordinati entro la metà degli anni ‘1990. Nel 1987, all’età di 82 anni, l’arcivescovo Lefebvre rese nota la sua intenzione di perpetuare il movimento consacrando i successori episcopali. Per prevenire la minaccia di scisma, il Vaticano fece diversi tentativi di riavvicinamento, ma tutti fallirono. Infine, il 30 giugno 1988, l’Arcivescovo Lefebvre ha ordinato quattro vescovi, tutti membri della Società di San Pio X, incluso Richard Williamson, rettore del seminario della Società a Ridgefield, nel Connecticut. Poiché ha proceduto in barba alle direttive papali, l’arcivescovo Lefebvre ei quattro vescovi da lui consacrati incorsero automaticamente alla scomunica.
Vedi anche: lefebvre, marcel.
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