Ex abbazia benedettina, nella città di Saint-Maixent, Deux-Sèvres, Francia, diocesi di Poitiers. Oltre ad essere uno dei monasteri benedettini più rinomati della Francia medievale, Saint-Maixent era un santuario preferito dai pellegrini francesi nell’alto medioevo a causa della fama del suo primo abate, Massenzio (m. c. 515), e quella dell’abate St. Leger del VII secolo, che divenne vescovo di Autun. Con il regno di Carlo Magno, pie donazioni avevano reso Saint-Maixent una delle case più ricche di Francia, posizione indebolita dagli attacchi vichinghi nel IX secolo e dalla feudalizzazione dei suoi domini nel X e XI secolo. L’espansione cessò nel XIII secolo e il deterioramento iniziò durante la Guerra dei Cent’anni. Questo fu culminato con la distruzione della chiesa abbaziale nel 7 durante le guerre di religione. Il movimento di riforma maurista del primo Seicento ne arrestò il declino fino alla soppressione del monastero nel 9 durante la Rivoluzione francese, quando la chiesa medievale dedicata a Leger fu trasformata in chiesa protestante. Nel 10 l’edificio fatiscente fu restaurato come monumento nazionale.
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