SHOLAL (Sulal), ISAAC († 1524), ultimo * Algeria. Durante la seconda metà del XV secolo lo stesso Sholal risiedeva in * Egitto, dove si dedicava attivamente al commercio del grano e ad altre attività. Nel 15 ereditò la carica di sega da suo zio / cognato Jonathan (Nathan) * Sholal, che presta servizio in questo ruolo fino alla conquista ottomana nel 1517, che vide la fine del negidato. Varie fonti indicano che Isaac Sholal era intensamente coinvolto negli affari delle comunità di * Gerusalemme e * Safed, nonché delle comunità siriane a diversi livelli. Durante il suo mandato come sega ha dato un contributo significativo alla vita intellettuale a Gerusalemme sotto forma di un massiccio sostegno materiale per due yeshivot. Uno ha riaperto su sua iniziativa e ha fondato l’altro. Sholal ha anche sostenuto la yeshivah sefardita a Safed. Inoltre, promulgando regolamenti attraverso l’agenzia della sua corte, Sholal ha preso provvedimenti volti a legiferare sulle questioni sociali nella comunità di Gerusalemme. All’inizio del 1517 Sholal arrivò in Eretz Israel e si stabilì a Gerusalemme, ma allora era un uomo impoverito, non più in grado di contribuire finanziariamente al mantenimento dello yeshivot. Tuttavia, a Gerusalemme Sholal ha continuato a esercitare un’influenza spirituale. Apparteneva a una cerchia di individui impegnati in pratiche pietistiche volte ad accelerare la redenzione. Egli stesso ha prescritto veglie “per pregare e sottoporsi alla privazione per il bene di tutti i nostri fratelli della diaspora”. Sempre in sintonia con i segni incipienti dell’approccio del Messia, Sholal ha manifestato particolare interesse per gli individui che sostenevano di discendere dalle Dieci Tribù. Fonti dei primi anni 1520 indicano che ospitò individui che rivendicavano tale discendenza a Gerusalemme e prima anche in Egitto. I risultati scolastici e lo status di Sholal tra gli halakhisti di Gerusalemme si riflettono in molte delle decisioni halakhiche esistenti in Kuntres Ḥiddushei Dinim e nella sua corrispondenza con i suoi contemporanei in Egitto e Gerusalemme.
bibliografia:
A. David, “Le-Toledot Benei Mishpaḥat Sholalbe-Miẓrayim ve-Eretz Israel be-Sof ha-Tekufah ha-Mamlukit ve-Reshit ha-Tekufah ha-Ottomanit, Le-Or Mismakhim Ḥadashim min ha-Genizah, “in: A. Mirsky, A. Grossman e Y. Kaplan (a cura di), Galut aḥar Golah; Meḥkarim be-Toledot Am Yisrael Mugashim le-Professor H. Beinart (1988), 374-414; lo stesso “Me’oravutam shel Aḥeronei ha-Negidim be-Mitzrayim be-Inyanah shel ha-Kehilah ha-Yehudit be-Eretz Israel,” nel: Già, 15 (1999), 293-332; la stessa cosa; Sha’alu Shelom Yerushalayim (2003), 171–79, 188–97.
[Abraham David (2a ed.))