ALMAGIÀ, ROBERTO (1884–1962), geografo italiano e storico della cartografia. Nasce a Firenze e nel 1911 diventa professore all’Università di Padova, che lascia nel 1915 per diventare professore a Roma. I suoi primi interessi riguardavano la geologia e l’oceanografia, ma passò alla storia della scienza geografica e infine alla storia della cartografia. Il suo primo lavoro pubblicato è stato Studi geografici sopra le frane in Italia (2 voll., 1907 e 1910). Il suo Cristoforo Colombo è apparso nel 1918 e nel 1937, Gli italiani primi esploratori dell’America, in cui si è occupato in dettaglio del contributo italiano alla scoperta dell’America. Dal 1920 è stato co-editore del Rivista Geografica Italiana, edito dalla Società di Studi Geografici, di cui divenne presidente nel 1955. Nel 1922 pubblica L’ “Italia” di G.A. Magini e la cartografia dell’Italia nei sec. xvi e xvii. Ha curato nel 1929 Monumenti italiani Cartographica, un volume di riproduzioni delle prime mappe d’Italia. Durante la seconda guerra mondiale gli fu concesso rifugio in Vaticano, dove si preparò Monumenta cartografica Vaticana (4 voll., 1944-55). Il mondo attuale (3 voll., 1953–56) e L’Italia (2 voll., 1959) sono le sue opere eccezionali sulla geografia generale e italiana. Almagià ha raggiunto una reputazione internazionale ed è stato insignito di numerosi riconoscimenti. Il suo interesse per una patria ebraica si manifesta nel suo La Questione della Palestina (1918) Una Escursione in Palestina (1925), e Palestina (1930).
bibliografia:
Giornale geografico, 128 (1962), 367-8. Inserisci. bibliografia: S. Boorsh, “Il caso di Francesco Rosselli come l’incisore di Berlinghieri Geographia,” nel: Immagine del mondo 56:2 (2004), 152–69.