Una parola (dal lat. Giuro; Desidero) utilizzato nella descrizione tecnica di una dottrina elaborata per mostrare che la volontà salvifica di Dio abbraccia coloro che inculpabilmente non possono effettivamente utilizzare gli indispensabili mezzi sociosacramentali di salvezza, cioè la Chiesa ei suoi sacramenti (in particolare Battesimo, Eucaristia e Penitenza). In concreto, questo qualificato votazione è l’intenzione (non necessariamente esplicita) di utilizzare i mezzi stabiliti divinamente quando possibile, un’intenzione che è contenuta nella soprannaturale “fede che opera per carità” (Gal 5.6). Dio lo accetta votazione come surrogato per l’effettiva appartenenza alla Chiesa e per l’effettivo uso sacramentale. Vedi Trent: Denz 1524, 1543, 1604, 1677; Pio XII: Denz 3821, 3866–72. Vaticano II Gaudium et spes insegna che “poiché Cristo è morto per tutti, e poiché tutti sono infatti chiamati ad un unico e stesso destino, che è divino, dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo offre a tutti la possibilità di essere resi partner, in un modo noto a Dio , nel mistero pasquale “. (22) Il votazione può essere inteso come la risposta umana a questa offerta divina.
Vedi anche: salvezza, necessità della chiesa per.
Bibliografia: g. bevitore d’acqua, “Membri in re ed appartenenza in voto alla Chiesa di Cristo,” Vai a insegnare 10 (1957) 65-104. f. sullivan, Salvezza fuori dalla Chiesa? Tracciare la storia della risposta cattolica (New York 1992).
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