Vescovo; b. c. 330; d. prima del 409. A 17 anni si arruolò nel servizio militare romano, e in seguito divenne cristiano. Dopo aver rinunciato al servizio militare, è stato frustato e condannato a morte, ma è stato miracolosamente liberato. Victricius si dedicò poi allo studio della filosofia e della teologia; fu eletto vescovo di Rouen c. 380 mentre ancora un laico. Rinnovò la disciplina ecclesiastica, fondò numerose chiese parrocchiali nelle zone rurali, promosse la vita monastica nella sua sede episcopale e acquistò dall’Italia numerose reliquie per la sua cattedrale. Incontrò (San) martino di tournée e (San) paolino da nola nel 386 e di nuovo circa 395 a Chartres. Predicò tra le tribù pagane della Gallia ad Artois, nelle Fiandre occidentali, nell’Hainaut e nel Brabante. Quando la sua ortodossia fu contestata senza fondamento, andò a Roma alla fine del 403 per chiarirsi. Lì incontrò l’imperatore Onorio e Papa innocente i che gli inviò un famoso decretale in materia disciplinare datato 15 febbraio 404. Deve essere morto prima del 409, poiché San Paolino in una lettera a sant’Agostino nel 409 nominò gli eminenti vescovi di Gallia senza menzionare Victricius. Nel 941 le sue reliquie furono portate nella chiesa di San Remigio a Braine (vicino a Soissons). Qui furono solennemente esaltati nel 1865.
Festa: 7 agosto
Bibliografia: e. Vacandard. Santa Victrice, Vescovo di Rouen, IV e–V e s. (Parigi 1903). È. da moreau, Storia della Chiesa in Belgio, v.1 (2d ed. Bruxelles 1945). p. grosjean, Analecta Bollandiana 63 (1945) 94-99.
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