Il più grande dei poeti latini e di grande importanza nell’educazione e nella cultura cristiana; b. Ande, vicino a Mantova, 79 aC; d. Brundisium, 19 a.C., sepolto a Napoli. La grandezza di Vergil Ecloghe, Georgiche, e Eneide sono stati riconosciuti durante la sua vita. I pochi critici ostili, come Carbilius Pictor con il suo Aeneidomastix; furono presto dimenticati. Pur dovendo molto ai Greci, e specialmente a Omero ed Esiodo, Vergilio mise la sua impronta su tutta la sua poesia. Il suo Eneide è veramente un’epopea nazionale matura il cui linguaggio stesso rispecchia la maestà di Roma. Ma alla base della glorificazione di Roma, c’è una profonda riflessione religioso-filosofica sulla pace, il dovere e la sorte dell’umanità che ha un fascino universale per tutti i tempi e tutti i popoli.
Le opere di Vergil divennero immediatamente un libro di scuola nelle scuole romane di grammatica e retorica e da allora hanno occupato una posizione centrale nel curriculum latino. I successivi poeti latini e scrittori di prosa furono così profondamente influenzati dagli episodi, dal pensiero e dalla dizione vergiliani. I prestiti vergiliani di Lucano, Stazio, Silvus Italicus, Ausonius e Claudian sono ben noti. Anche i cristiani latini formati nelle scuole furono profondamente influenzati da Vergilio. A questo proposito, il quarto Egloga era importante, perché il misterioso riferimento alla nascita di un bambino che avrebbe iniziato una nuova era fu interpretato presto come un testimone pagano della futura nascita di Gesù. La familiarità di Lacanzio, Sant’Ambrogio, San Girolamo, Sant’Agostino e soprattutto Prudenzio, detto il “Vergil cristiano”, con Vergil è stata stabilita in dettaglio da speciali studi filologici. L’interpretazione allegorica di Virgilio di Fabius Planciades Fulgentius ha contribuito a renderlo una fonte e un simbolo di saggezza.
Le opere di Vergil e gli studiosi commentari su di esse di Servio e altri furono tra le più preziose e influenti eredità medievali dell’antichità. Il Eneide era il testo pagano più importante impiegato nella tradizione scolastica del Medioevo, e serviva come modello standard per la composizione degli esametri latini. L’esametro, da solo o in combinazione con il pentametro, era la forma in versi latini più utilizzata durante il periodo medievale.
L. Traube ha coniato la frase felice età Vcrgiliana sottolineare il ruolo di Vergil nell’VIII e IX secolo; ma nonostante la popolarità di Ovidio nell’XI e nel XII secolo, Vergilio continuò ad occupare la posizione principale, almeno nelle scuole. In parte a causa della connessione del suo nome nella forma Virgilio sparare (bacchetta), Vergil aveva una grande voga nella letteratura e nel folklore medievali come buon mago. L’influenza medievale di Vergil culmina in Dante, che fa di lui, come simbolo della saggezza umana, la sua guida nel Inferno e Purgatorio.
Il Rinascimento ha inaugurato una nuova epoca nello studio e nell’influenza vergiliana. Nella poesia epica e pastorale neo-latina era il modello supremo e la sua struttura epica, il suo contenuto e il suo stile hanno lasciato il segno soprattutto nelle letterature romanze e inglesi. Vergil è rimasto il poeta latino preferito della tradizione scolastica dall’ascesa della nuova educazione del Rinascimento fino ai giorni nostri. Nella Germania del XIX secolo, l’entusiasmo per Omero portò a una temporanea eclissi di Vergil in quel paese, ma la recente borsa di studio tedesca ha nuovamente riconosciuto la sua piena grandezza nella storia della poesia e nella tradizione classica.
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