Vera e alarcon, lope de

Vera y alarcon, lope de (1620–1644), martire spagnola. Vera è nata a San Clemente in La Mancha, in Spagna, da una nobile famiglia cristiana. A 14 anni è entrato all’Università di Salamanca, dove eccelleva nelle lingue antiche, in particolare l’ebraico. Gareggiò, anche se senza successo, per una cattedra universitaria in ebraico a soli 19 anni. La continua lettura della Bibbia ebraica lo portò a seguire la Legge e arrivò a considerarsi un praticante del giudaismo. Quando cercò di condividere le sue nuove convinzioni con un amico – forse suo fratello – fu denunciato all’Inquisizione e arrestato per eresia il 24 giugno 1639. Il processo si protrasse per oltre un anno. All’udienza del 29 maggio 1641, Vera annunciò che intendeva diventare ebreo. Il Sant’Uffizio lo ha sottoposto a torture, scontri con importanti ecclesiastici e molestie ai suoi parenti, ma non ha potuto fargli cambiare idea. Una notte nella sua cella, Vera modellò un coltello d’osso e si circoncise, da allora in poi chiamandosi Judah the Believer. Il tribunale ha cercato di comprometterlo per mezzo di dibattiti teologici, ma Vera è rimasta in silenzio anche sotto costrizione e gli è stato finalmente permesso di esporre le sue opinioni completamente per iscritto. Avendo perso ogni speranza di reclamare l’anima di Vera, l’Inquisizione lo consegnò al rogo a Valladolid il 25 giugno 1644. Il martirio di Vera fece una profonda impressione sui * marrani e gli ebrei di tutta Europa. L’interesse per i particolari dell’episodio fu così intenso che il documento in cui Vera proponeva le sue opinioni fu fatto uscire di nascosto dal palazzo dell’Inquisizione e depositato nella biblioteca del talmud torah a * Livorno, Italia, dove rimase. L’inquisitore Bartholomeo Marques Mirezo osservava con una punta di ammirazione: “Vera era il più grande eretico della Chiesa”; ma 100 anni dopo uno scrittore spagnolo ha spiegato che l’eresia di Vera era il risultato del fatto che probabilmente aveva avuto una bambinaia Marrano durante l’infanzia.

bibliografia:

C. Roth, Personalità ed eventi nella storia ebraica (1953), pagg. 182–91; LD Barnett, in: jqr, 15 (1924–25), 229–39.

[Aaron Lichtenstein]