Utitz, emil (1883-1956), filosofo. Nato a Praga, Utitz è stato professore a Halle e Praga. Dal 1942 al 1945 fu internato nel campo di concentramento tedesco di Theresienstadt. I suoi principali campi di interesse erano (1) l’estetica, in cui utilizzava un’analisi fenomenologica per affermare l’autonomia dell’arte: arte ed estetica sono correlate ma non identiche, essendo quest’ultima una branca della filosofia della cultura; (2) caratterologia, cioè lo studio scientifico delle pulsioni della personalità umana nelle sue molteplici manifestazioni. Utitz ha modificato il file Annuario di caratterologia (6 voll.); e (3) la filosofia dell’uomo e la filosofia della cultura: la cultura è spiegata come il tentativo dell’uomo di superare i suoi limiti finiti, da qui la sua universalità.
Utitz ha cercato di esporre il problema del tempo; ha scritto anche sulla psicologia del campo di concentramento di Theresienstadt e sulla “Germania tra ieri e domani”. Da giovane Utitz si è dissociato dalla comunità ebraica, ma l’influenza del nazismo ha portato al suo ritorno.
Le sue opere principali sono Fondazione di storia dell’arte generale (2 voll., 1914-20); L’artista (1925); Storia dell’estetica (1932); Psicologia della simulazione (1918); Caratteristiche (1925); Cultura contemporanea (1922); Superare l’espressionismo (1927); Persone e cultura (1933); Missione della filosofia nel nostro tempo (1935); “Ricordi di F. Brentano”, in: Rivista scientifica dell’Università di Halle (4 n. 1, 1954); e Egon Erwin Kisch, il giornalista classico (1956). Da giovane Utitz pubblicò (intorno al 1904) un libro di poesie con lo pseudonimo di Ernst Limé.
bibliografia:
S. Ẓemaḥ, Al ha-Yafeh (1939), 242–64; Bergman, in: Hogim u-ma’aminim (1959), 211-23.
[Samuel Hugo Bergman]